Giancarlo Dondi nominato presidente onorario come era nelle previsioni. AGGIORNAMENTO_ Stefano Cantoni eletto consigliere federale. Luigi Capitani confermato Presidente del Collegio Revisori dei Conti
Il pronosticato Alfredo Gavazzi guiderà la Federazione Italiana Rugby. Lontani i tempi dei plebisciti con i quali negli ultimi mandati era stato eletto Giancarlo Dondi, candidato senza avversari. L’uomo di Calvisano, cui il presidente uscente ha “tirato la volata”, è stato eletto con quasi il 55% dei voti battendo nell’ordine Amerino Zatta, quota Treviso, e Gianni Amore, il terzo incomodo. Molto alta la percentuale dei votanti: oltre l’80% in rappresentanza di oltre il 90% delle società. Gavazzi ha avuto quasi 29.000 preferenze (54,28%), Zatta circa 21.000 (39,59%), Amore poco più di 3.000 (6,07%). Ma il primo atto dell’Assemblea Elettiva è stato quello di formalizzare la nomina, per acclamazione, di Giancarlo Dondi a presidente onorario della FIR. Il prossimo passo dovrebbe essere la sua nomina a presidente delle Zebre in quanto ora si provvederà ad istituire il board societario.
La “sfida in famiglia” tra i candidati locali è andata a favore del colornese Stefano Cantoni e del parmigiano Luigi Capitani. Quest’ultimo è stato riconfermato Presidente del Collegio Revisori dei Conti battendo per una manciata di voti Giorgio Cipolla, in quota Noceto. Gli altri membri del Collegio saranno nominati dal CONI. Prima volta in Consiglio Federale per l’ex vice presidente degli Aironi, Stefano Cantoni. L’altro candidato ducale, Daniele Reverberi, aveva ritirato la sua candidatura nelle ultime ore. Questo il commento a caldo del neo consigliere: “Sono molto soddisfatto di questa carica e sono consapevole che si tratta di una grossa responsabilità ma è un impegno che mi sono andato a cercare. Il rugby italiano ha bisogno di una svolta importante. Va accorciata la catena. In questi ultimi anni, specie con la svolta celtica, c’è stato un distacco tra la base e l’alto, non solo dal punto di vista tecnico ma rispetto alla federazione. Serve un ricollocamento centrale delle società, ci vuole maggiore sinergia“.