La squadra crociata ha iniziato oggi il suo cammino nella nuova stagione di Eccellenza. Ritrovo all'Avis di San Pancrazio, con cui vi sarà una collaborazione, poi prima sgambatura a Noceto col nuovo preparatore Ciro Di Cristino. Già presente l'italo-australiano Castle. Le dichiarazioni di Giovanelli, Mazzariol e Mandelli.
Crociati atto terzo: la ricostruzione. E’ questo il titolo del nuovo film gialloblù. Ricostruzione della squadra dopo le numerosissime e pesanti partenze, più di un “quindici”, e l’innesto di moltissimi giovani, ricostruzione di un’immagine dopo le vicende della scorsa stagione trascinatesi fino a questa estate e non ancora del tutto concluse, ricostruzione di un progetto. La terza stagione dei Crociati Rfc è partita ieri con il ritrovo presso la sala convegni dell’Avis a San Pancrazio per la prima presa di contatto tra dirigenza e giocatori. Mancava il presidente, ma questa non è una novità. Poi via per la prima sgambatura a Noceto. la preparazione atletica è stata affidata a Ciro Di Cristino, già preparatore federale e del Noceto. Una squadra all’insegna dell’italianità, anche negli “stranieri”. Lemkus e Castle, sudafricano il primo australiano il secondo, hanno sangue italiano e doppio passaporto: sono “eleggibili” e sperano di poter diventare, a breve, “italiani al 100%” . Il primo sarà a Parma giovedì, il secondo si è impegnato nel presentarsi in lingua italiana, giusto il minimo indispensabile ma non farà fatica con la lingua madre … della madre. Sarà una stagione dura, difficile e sia Giovanelli che Mazzariol non hanno nascosto l’evidenza alla squadra. Servirà la stessa intensità, la stessa attitudine vista in quei famosi cinque incontri del non ritorno della scorsa stagione seppur con una squadra qualitativamente inferiore. C’è uno zoccolo duro (Alberghini, Carritiello, Casalini, Contini, Damiani, En Naour, Farolini, Gennari, Goegan, Magri, Mandelli, Sciacca, Singh, Zucconi) cui si sono aggiunti alcuni elementi provenienti dal Noceto e cinque atleti prelevati dall’Under 20 (Gabelli, Silvestri, Rimpelli, Ferraris, Bongiorni) oltre ai due italiani d’oltreoceano. C’è un innesto dell’ultimo momento, il seconda linea bresciano classe ’87 Nicola Pedrazzani e c’è pure Marcello Violi, il giovane nocetano presentato da I Cavalieri Prato ma che, come si era ipotizzato, vestirà il gialloblù. Il ritrovo nella sede dell’Avis, presenti il consigliere Doriano Campanini e il responsabile sanitario Franco Bonetti che si sono detti onorati e soddisfatti per la presenza dei Crociati e della nascente collaborazione, ha una sua funzionalità in quanto sta nascendo una collaborazione che porterà i giocatori gialloblù a fare da testimonial nelle scuole ed eventualmente in altre iniziative. Si lavora anche fuori dal campo. Giovanelli sta tessendo la ragnatela per rinfocolare quel progetto territoriale che si era un po’ perso per strada: nel suo staff, un contributo lo dà anche l’ex seconda linea della Rugby Parma degli anni ’80 Andrea Goffrini. Cambierà il logo, che verrà presentato a breve e che includerà qualcosa di “storico”, si lavora per cercare di coinvolgere il territorio anche dal punto di vista delle presenze allo stadio, e quest’anno c’è pure la concorrenza delle Zebre. Mai come in questa stagione una squadra così giovane avrebbe bisogno di un bel sostegno del pubblico di casa.
Queste le parole del Direttore Generale, Massimo Giovanelli, alla squadra «Voi avete l’onore di far parte di questo progetto pluriennale, importante, di avere una squadra tutta italiana. Chi ci raggiunge e che è nato fuori dall’Italia lo fa perché desidera far parte di una squadra italiana e giocarsi le sue carte in chiave azzurra. Voi sarete sotto i riflettori perché siamo una squadra esperimento per una scelta precisa; siete un gruppo giovane, fate parte di una franchigia territoriale di un progetto nascente dal quale deve nascere l’ossatura per riportare al più presto questa squadra in Europa. Il gioco che vi chiediamo parte dal cuore per arrivare agli attributi per andare al cervello. Ci saranno dei momenti belli ma ci aspetteranno anche momenti molto difficili e quindi sarà importante essere un gruppo, un insieme. La società ha avuto grosse difficoltà nei periodi precedenti, economiche, logistiche e non ci nascondiamo. Questo però deve essere un punto fermo del passato, da oggi in poi ci deve essere una società operativa, seria, credibile».
Francesco Mazzariol non ha nascosto che sarà un campionato difficile e che «è una squadra sicuramente molto giovane e ci sarà molto da lavorare ma è una cosa che mi piace, sono qua apposta. Per ogni giocatore che è andato via abbiamo cercato di trovare la soluzione migliore. Abbiamo mantenuto un gruppo di una dozzina di giocatori della scorsa stagione che dovranno trasmettere agli altri il gioco dell’anno scorso in modo che ci sia maggiore facilità per gli altri di apprendere. Chiaro che loro avranno un compito importante. Mi aspetto tanta voglia di lavorare, di imparare e che riescano a proporre un gioco efficace che ci possa consentire di raggiungere l’obiettivo prefissato tra di noi»
Roberto Mandelli ha dichiarato di sentirsi «più giocatore che allenatore, come lo scorso anno. A chi lavorerà con me, nella mischia, chiedo tanto impegno, tanto sacrificio perché ci saranno delle difficoltà e dobbiamo superarle attraverso il gioco».