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Tiri dribbling gol e difesa il Parma domina i dati della Serie B

Parma Calcio

Tiri, dribbling, gol e difesa: il Parma domina i dati della Serie B

Tiri, dribbling, gol e difesa: il Parma domina i dati della Serie B

Dopo un bis di partite che più opposte non si può, il Parma ha lasciato suggestioni e opinioni diverse. Siccome poi «le opinioni sono come le palle: ognuno ha le sue» (parole e musica di Clint Eastwood), soltanto i dati potranno corroborare quelle che da tesi trasformarsi in fatti.

Nelle rotazioni di Pecchia, in nome del «Tutti dentro», ci sarà bisogno dell’apporto di tutti gli elementi della rosa (clicca qui): eppure, comincia a dipanarsi un nucleo più preciso di giocatori, che sembra dare maggiori certezze e che ha contribuito maggiormente a incrementare le statistiche (ottime) dei ducali dopo el prime 23 partite.

ATTACCO, QUANTE SOLUZIONI! Inevitabile che il miglior attacco della Serie B spicchi nelle statistiche offensive: i 43 gol all’attivo arrivano da 113 tiri nello specchio delle porte avversarie (1 solo in meno della Cremonese, con entrambe le squadre che devono cedere il passo ai 123 del Palermo, primo in questa speciale classifica): i calciatori gialloblù sono però i più precisi, con un tasso di conversione in gol del 38% (più di un tiro ogni tre). Dei 43 gol, 7 derivano da tiri scagliati da fuori area: il Parma è la squadra che ne ha di più (segue il Cittadella a 6), forse come conseguenza della pressione messa alle difese avversarie, costringendole proprio all’interno della loro area di rigore: lo dimostra la 1ª posizione per distacco dei Crociati in quanto a tocchi in area avversaria (ove per tocco si identifica l’intera singola azione condotta dal giocatore), 644 in tutto. A spiccare sono i 104 di Bonny, di poco superiori ai 101 di Man. Di notevole incidenza le palle inattive: 17 (più di ogni altra squadra in B) le reti arrivate dagli sviluppi di corner o punizione indiretta (5 in questo caso, ex aequo col Como).

L’INCIDENZA DI MAN E BERNABÉ Oltre al dribbling, gesto in cui risulta la squadra a tentare e riuscire più di tutte le altre, le rapide e precise combinazioni sono il marchio di fabbrica di quest’anno: il Parma infatti è primo per sequenze di almeno 10 passaggi concluse con un tiro o un pericolo in area avversaria (55), pur non praticando il tiki-taka, come dimostrato dal 50% di possesso palla medio (in linea con la media della categoria). Oltre ai terzini (Delprato è il 3° gialloblu con più passaggi effettuati) e al portiere Chichizola (2°), il giocatore più coinvolto in costruzione è senza dubbio Bernabé (1109 passaggi totali).
Per il resto Man è il primatista di squadra in quasi tutte le statistiche offensive avanzate: a partire dai gol (9) per arrivare agli assist (5), passando, chiaramente, per i dribbling riusciti (44) – dove si rivela il migliore in categoria, insieme a Sibilli del Bari.
Menzione d’onore anche per Bernabé: forse anche per l’aver avanzato il suo raggio d’azione, in questa stagione il catalano è il più pericoloso del Parma quando si tratta di innescare al tiro i compagni con un passaggio filtrante: per ben 9 volte Bernabé ha messo i suoi compagni soli in condizioni di segnare (segue Man con 4). Estendendo il discorso alle occasioni create, è sempre Bernabé il primo della lista con 36 (32 per Man), così come per le conclusioni tentate: 43 contro le 41 dell’esterno (che però e più preciso, avendo centrato lo specchio in 21 occasioni, 6 in più di Adrian). Ultima pillola statistica: i due fantasisti sono anche nettamente i più coinvolti nelle “combinazioni a due” (altra categoria in cui il Parma è davanti a tutti in B), con i “dai e vai” solitamente aperti da Man (“uno”) e chiusi da Bernabé (“due”). Per riassumere: quando si tratta di creare occasioni dal palleggio, Bernabé è uno dei più pericolosi giocatori della B (meglio di lui solo Vandeputte del Catanzaro), mentre in fatto di dribbling o conduzioni in campo aperto, nessuno è superiore a Man.

QUANDO IL GIOCO SI FA DURO Le fasi più calde della partita sono sempre l’inizio e la fine. Ebbene, il Parma è in assoluto la migliore squadra in quanto a gol segnati nei primi 15′ (sono 8, che hanno condotto a 7 vittorie ed una sola sconfitta, contro il Lecco), e complessivamente nei primi tempi ha segnato 18 reti (+1 rispetto al Catanzaro, 2°): è invece secondo per gol segnati oltre il 90′ dietro al Palermo (8), che ne ha realizzato uno in più.

NON POSSESSO = EFFICACIA Saltano all’occhio due dati apparentemente in contrasto. In primis, il calo dell’aggressività rispetto alla scorsa stagione, nella quale il Parma concedeva poco più di 10 passaggi agli avversari prima di conquistare il possesso; oggi, invece, i passaggi concessi sono più di 13 (penultimo dato in B, peggio fa solo la Feralpisalò). Il Cittadella, la migliore in questa specialità, in media concede solo 9 passaggi agli avversari prima di ottenere il possesso. Se ne evince una tendenza dei Crociati a mantenere un atteggiamento in fase difensiva più conservativo, che si traduce in una miglior riuscita nei duelli (dove spicca Circati, che vince più di 9 duelli su 10 ingaggiati), magari per indurre gli avversari ad avanzare per sfruttare spazi in contropiede.
A dispetto della minore aggressività in fase di difesa posizionale, sempre intatte invece le capacità di ri-aggressione (o gegen-pressing), ossia l’abilità di riconquistare quasi immediatamente, talora ferocemente, il possesso  una volta perso in zona offensiva: il Parma è secondo per recuperi in zona offensiva (medaglia d’oro ancora per lo stupefacente Cittadella), ma gli uomini di Pecchia sono i migliori a farne scaturire occasioni (38 tiri a seguito di recuperi palla in zona offensiva). Tutto questo si unisce a una straordinaria capacità nel difendere i contropiedi (altra statistica in cui il Parma, secondo per occasioni concesse agli avversari su contrattacchi, quest’anno fa faville), che nel complesso fanno della retroguardia gialloblu la seconda meno battuta (22 reti al passivo, meglio la Cremonese con 16), ma con Chichizola primatista in quanto a gare con reti inviolate (9).

CAMBIARE PER VINCERE Conti in mano, anche i dati certificano la bontà della stagione del Parma, che per migliorare ha forse dovuto cambiare qualcosa, ma la realtà dei fatti – e non solo le opinioni – sta dando ragione al lavoro di Pecchia e dei suoi ragazzi. In attesa che questo manipolo di numeri, forse insignificanti, possano trasformarsi nel più concreto dei sogni da qui alle prossime 15 giornate.

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