BRESCIA – Dalla sala stampa dello stadio “Rigamonti”, le parole a caldo in conferenza al termine di Brescia-Parma (clicca qui per le pagelle), raccolte dai nostri Lorenzo Fava e Leonardo Gabelli.
Davanti ai giornalisti presenti gli allenatori delle due squadre, Fabio Pecchia e Rolando Maran, oltre al bergamasco Enrico Delprato e il parmigiano Davide Adorni.
PECCHIA «Siamo partiti bene con voglia di fare. Oggi la linea difensiva ha lavorato molto bene. Nelle ripartenza dobbiamo essere più decisi, andarci più con voglia perché c’era la possibilità di andare a fare il terzo gol. E non dobbiamo rinunciare a questa strada, è l’unica che possiamo percorrere.
Io tante volte ho parlato di stanchezza mentale: in questo momento abbiamo bisogno di continue energie. La squadra era viva, con voglia, era viva. Dobbiamo tenere stretto questo clima che si respira dentro lo spogliatoio.
Da qui alla prossima con l’Ascoli mancano solo 20 giorni: dobbiamo ripartire più carichi di prima perché il girone di ritorno è totalmente diverso e i valori a volte vengono totalmente capovolti.
Insieme alla maturità anche la consapevolezza. Mi piace di più consapevole come aggettivo. Nel ritorno dovremo continuare a mantenere un forte equilibrio nel gruppo. La classifica? Alziamo la testa a maggio e vediamo dove siamo.
Colak? Non era convinto, non era al 100%. Si è dimostrato una gran persona perché non ha voluto eccedere in egoismi.
Benedyczak? Avevamo bisogno di lui perché ci consente di avere un certo equilibrio tattico. Arriverà anche il momento che anche lui troverà la via del gol.
Strada tracciata. Venivamo da una partita con la Ternana complicatissima. Oggi i miei sono stati attivi e pronti ad affrontare un tipo di gara differente, con un giusto approccio e con umiltà. Una partita in meno, una vittoria in più. Non cambia nulla».
Il titolo di campione d’inverno non ci interessa più di tanto, abbiamo chiuso bene quest’anno. La vittoria prima della sosta è arrivata stavolta, è la dimostrazione che abbiamo fatto una bella partita. Ora ci riposiamo.
i tifosi ci hanno richiamato per festeggiare tutti insieme, è dall’inizio che ci spingono e ci stanno vicino
altre. Partita speciale per me? Da due anni mi fate questa domanda: mi fa piacere vincere a Brescia, pero è una vittoria come le altre sono un giocatore del Parma. Sono contento per la squadra, perché i ragazzi si sono impegnati, abbiamo lavorato anche a Natale e ce lo meritiamo. A parte qualche piccola disattenzione nel primo tempo, dopo non abbiamo corso grossi rischi, ma frutto dei nostri errori in fase di disimpegno. Abbiamo tenuto troppo la palla. Nel secondo tempo abbiamo avuto occasioni per chiuderla ma non ci siamo riusciti, ma aver vinto è la cosa che conta.
Nel ritorno noi lavoriamo spesso su errori che commettiamo durante le partite per cercare di migliorare sui dettagli. Non c’è un aspetto su cui lavoriamo, ma sulle piccole cose su cui si può sempre migliorare. Adesso ci prendiamo un po’ di meritato riposo, poi ripartiamo con la stessa mentalità nostra e del mister per vincere ed essere sempre positivi.
Mi trovo bene sia a destra che da centrale, mi adeguo alle scelte del mister e mi metto a sua disposizione.
Al Brescia mancavano i due giocatori con più esperienza e più importanti, per loro sarebbe stata difficile, ma ho trovato comunque una squadra in salute».
Potevamo fare meglio su Man, ma se andiamo a vedere le sue partite sono tutte così (ride, ndr): fermi Man e si libera Bernabé, e viceversa. Non era semplice, soprattutto se vuoi giocare in maniera propositiva.
Il Parma dimostra di essere la più forte per qualità tecniche, per varie soluzione, ha giocatori con gamba di Serie A. Tra il Parma e le altre credo ci sia un po’ di differenza».
Ho già giocato parecchie volte contro la squadra della mia città natale, ormai comincio ad abituarmi ma fa sempre un po’ di effetto avendo fatto tutte le giovanili con la maglia del Parma. è sempre piacevole giocare contro la squadra della mia città, poi c’è anche un po’ di sana competizione. Non c’è più nessuno dei miei compagni con cui giocavo, anche in campo non c’è nessun parmigiano, gli unici parmigiani erano in curva, dove c’erano alcuni amici che sono venuti a vedermi. Invece nel Brescia questo sentimento di brescianità è molto presente nei giocatori della squadra, tanto che fa sentire un po’ bresciano anche me. Nessuna voglia di rivalsa, anche se c’era stato un avvicinamento del Parma quando eravamo in Serie C, ma poi non si è realizzato niente. Devo ammettere di aver sentito più la partita contro la Reggiana, dati i ricordi da “tifoso” di quando ero bambino.
Già sulla carta il Parma era una delle pretendenti alla vittoria, anche la Cremonese mim ha impressionato come rosa, ma ad oggi il Parma è un po’ staccata dalle altre».