Dalla San Vito di Cadore-Vedelago, la tappa più veloce della storia del Giro (planata a 49,428 km/h di media!), esce la “palla di cannone†italiana, Andrea Guardini, che fulmina allo sprint il più famoso “cannonball†inglese, Mark Cavendish, in una sfida che gli amanti del genere desideravano vedere fin dalla partenza in Danimarca….
Aspettare però questa frazione ne è valsa la pena: primo perché sono rimasti in gara solo i velocisti che hanno saputo soffrire di più dopo tutte le cadute e le montagne mangiate e digerite quasi in egual misura e poi perché questo (ultimo) “faccia a faccia” doveva essere un raffronto tra due ragazzi molto simili fra loro (sia per attitudini tecniche che fisiche), con le aggiunte dei terzi incomodi chiaramente, dal quale il giovane della Farnese Vini avrebbe capito i propri limiti contro il campione del Mondo.
Così nella 18a tappa della corsa rosa, mentre i big si sono presi un giorno di “ferie” prima degli straordinari di domani e sabato, Andrea Guardini (che vanta 45” di vantaggio sulla “maglia nera” Minguez Ayala) centra la sua 18a vittoria in carriera (la seconda al Giro per la sua formazione), senza dubbio la più prestigiosa considerando contesto e avversari battuti, dopo aver battezzato la ruota giusta (quella di Ferrari, 3° al traguardo, che aveva preso a sua volta quella di Cavendish) ed essere partito al momento giusto. Il suo ds Scinto al mattino era stato chiaro (“non ha più scuse”) e buon profeta (“manderò De Negri in fuga per costringere gli Sky a lavorare e tenere coperti noi”) e di sicuro ben contento del suo ragazzo.
Domani 19a tappa, da Treviso all’Alpe di Pampeago, con arrivo in salita, per 198 km di montagne e fatica che daranno il là alla tre giorni che deciderà il Giro.
Cinque gpm, di cui gli ultimi quattro raccolti negli ultimi 100 km di gara, dove non ci sarà respiro: si parte con il Sella di Roa a 908 metri (7 km al 6,5% e punte all’11%), poi si fa sul serio con il Passo Manghen a 2047 metri(20,5 km al 7,4% e punte al 15%), si continua con il primo passaggio dall’Alpe con lo scollinamento del Passo Pampeago a 2006 metri (10,5 km al 9,7% e punte al 16%), di slancio si beve il Passo Lavaze’ a 1805 metri (6,3 km al 8,6% e punte al 13%) e infine si conclude con il gran finale sull’Alpe di Pampeago a 1740 metri (7,7 km al 9,8%). Questa è la prima portata del menù, la seconda ci sarà sabato, dove sapremo a chi sarà risultato indigesto. Intanto buon appetito, il Giro ora è in tavola per Rodriguez, Hesjedal, Basso e Scarponi, i 4 grandi affamati per la maglia rosa racchiusi in 1’36”.
Sms Malori:
“Oggi è stata la tappa più veloce della storia del Giro, soprattutto per il percorso che era quasi tutto in discesa e per noi è stata una tappa di passaggio, in attesa di due giorni di fuoco! Noi lavoreremo come abbiamo sempre fatto, ma alla fine saranno uno contro uno e quindi direi che le squadre non incideranno più di tanto nel faccia a faccia tra i primi 4 della generale. Non mi aspettavo, come tutti penso, che il Giro fosse ancora così incerto a 2/3 giorni dalla fine, anche se le tappe decisive sono proprio ora e quindi è normale che lo sia”.
Ordine d’arrivo – 18a tappa, San Vito di Cadore-Vedelago 149 km
1 |
ITA |
FAR |
3:00:52 |
0:00 |
20″ |
|
2 |
GBR |
SKY |
3:00:52 |
0:00 |
18″ |
|
3 |
ITA |
AND |
3:00:52 |
0:00 |
8″ |
|
4 |
RSA |
GRM |
3:00:52 |
0:00 |
||
5 |
ARG |
SAX |
3:00:52 |
0:00 |
||
6 |
ITA |
RNT |
3:00:52 |
0:00 |
||
7 |
NOR |
KAT |
3:00:52 |
0:00 |
||
8 |
ITA |
OPQ |
3:00:52 |
0:00 |
||
9 |
FRA |
FDJ |
3:00:52 |
0:00 |
||
10 |
BEL |
LTB |
3:00:52 |
0:00 |
Classifica generale dopo 18 tappe
1 |
ESP |
KAT |
77:47:38 |
0:00 |
|
2 |
CAN |
GRM |
77:48:08 |
0:30 |
|
3 |
ITA |
LIQ |
77:49:00 |
1:22 |
|
4 |
ITA |
LAM |
77:49:14 |
1:36 |
|
5 |
COL |
SKY |
77:50:34 |
2:56 |
|
6 |
ESP |
MOV |
77:50:42 |
3:04 |
|
7 |
ITA |
COG |
77:50:57 |
3:19 |
|
8 |
ITA |
AST |
77:51:51 |
4:13 |
|
9 |
BEL |
VCD |
77:52:16 |
4:38 |
|
10 |
COL |
SKY |
77:52:20 |
4:42 |