È l’ultima frontiera degli sport di racchetta, il pickleball, e negli Stati Uniti d’America si sta già imponendo come un fenomeno di massa sempre più in tendenza.
Diretto discendente del tennis che – come il ping pong (o tennistavolo), il badminton e il padel – rielabora alcune tecniche e regole proprie dell’antenato più celebre, è una disciplina dall’etimologia incerta, al contrario di una genesi che è stata certificata: 1965, l’anno di nascita; Seattle, il luogo; tre padri di famiglia (Will Billy Bill Jr., Barney McCallum e l’ex-politico Joel Pritchard), i fondatori, la cui intenzione era quella di progettare un nuovo sport dal divertimento assicurato e alla portata di tutti. Un cortile delle dimensioni di un campo da badminton, racchette di legno e una palla di plastica perforata: erano questi i semplici elementi a disposizione che sarebbero poi diventati l’attrezzatura necessaria.
Se recentemente nei Paesi latini la new wave è stata lanciata dal padel (che ormai spopola anche dalle nostre parti), ecco che negli States tutti giocano a pickleball. Migliaia di scuole statunitensi lo hanno nel programma come attività fisica da proporre agli allievi, ma è uno sport che, grazie alla sua facile curva di apprendimento e al ritmo meno incalzante, attrae tutte le fasce d’età, anche e soprattutto quella dei più “anziani”. In breve tempo è diventato lo sport in più rapida crescita del paese a Stelle e Strisce, con un range che va dai 4,8 e a 36 milioni di persone che si sono unite alla mania nel giro di pochi anni. In Italia il pickleball si è fatto conoscere nel 2018, anno della fondazione dell’Associazione Italiana Pickleball (AIP), con sede a Tocco da Casauria (Pescara), riconosciuta ufficialmente anche dalla federazione internazionale (International Pickelball Federation). Ma è stato il 2023 a segnare la svolta della progressiva diffusione sul suolo italiano: quest’anno, a marzo, è stato riconosciuto dalla Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP) e successivamente a Frascati è stato organizzato il primo torneo promozionale.
Sull’onda dell’entusiasmo dilagante, il pickleball è da poco arrivato anche qui a Parma. Da soli tre mesi circa, nella frazione di Alberi di Vigatto è stato allestito un terreno di gioco per praticare questo sport “ibrido”: il campo prescelto è quello da basket preso il tendone della Parrocchia di Alberi. Lì, assieme ad alcuni amici del «Circolo Famija Alberese» e all’associazione Anspi «Gaione per Tutti», è nata una lega non professionistica (Alberi Pickleball League – APL) che ha dato vita nel mese di luglio alle prime tre tappe del torneo parmigiano. Evento non riconosciuto a livello federale ma che hanno permesso di far giocare tante persone a un nuovo sport. Ad Alberi sono stati i primi in assoluto ad aver importato questo sport in città, dove di fatto ad oggi un campo vero e proprio ancora non esiste. Ma potrebbe non volerci troppo tempo per vederne la costruzione dei primi esemplari, se la pickleball-mania dovesse replicare l’exploit già fatto registrare dal padel.