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Pecchia: «Col Cagliari si gioca per vincere. Ranieri un top, ha fatto la storia»

Parma Calcio

Pecchia: «Col Cagliari si gioca per vincere. Ranieri un top, ha fatto la storia»

Vigilia di Parma-Cagliari (domani ore 14.00) e consueta conferenza stampa di mister Pecchia al centro sportivo di Collecchio.

L’allenatore crociato presenta la sfida definendola «difficile» anche perché «contro una squadra in forma e con tanta esperienza». Durante l’appuntamento tra Pecchia e i giornalisti, si è parlato anche dello scontro con l’ex allenatore crociato Ranieri, delle belle parole spese dal presidente Krause nei suoi confronti, ma anche di aspetti tattici e possibili scelte di formazione per il suo Parma, impegnato in una sorta di spareggio playoff.

Vi riportiamo di seguito le parole di mister Pecchia rilasciate durante la conferenza a Collecchio, dove eravamo presenti anche noi di SportParma con il nostro inviato Riccardo Pasini.

INFORTUNATI «A parte Osorio acciaccato e che non sarà con noi, il gruppo è al completo e le scelte verranno fatte in base alla gara e le condizioni».

LE SCELTE IN DIFESA «Si guarda tutto, si tiene conto di tanto e alla fine si fanno le scelte. Sono ragazzi che quando chiamati in causa hanno fatto prestazioni importanti, con qualità, ho fiducia in Balogh e Circati. Guardo ogni aspetto, chi si trova meglio in ogni zona del campo, chi si trova più a sinistra o destra. Sono aspetti di cui tengo conto, come ogni allenatore. Poi alla fine decidi con quello che vedi durante la settimana e con le sensazioni che hai».

IL CAGLIARI «Credo che il primo tempo dell’andata sia stato bellissimo, di qualità, con grandissime occasioni, ma anche il secondo tempo, dopo il pareggio subito con un Cagliari forte, avremmo meritato di vincere. I giocatori sono quelli, è cambiato l’allenatore ma vedo una squadra molto simile a quella che era nel girone d’andata. È Lapadula-dipendente, perché è un giocatore che determina. Pavoletti è recuperato, forse in mezzo hanno più fisicità ed è quello che forse è cambiato di più. Nella zona centrale hanno più forza ed energia. Hanno cambiato diverse cose, provando anche la linea a tre, ma nell’ultimo periodo sono definiti a quattro. Come quella di Liverani. Al di là del modulo, dobbiamo pensare alle nostre cose».

CONSAPEVOLEZZA «Ci siamo trovati ad affrontare la stagione come una montagna da scalare. Siamo partiti a giugno ed è stato un continuo lavorare per raggiungere la cima. Passa il tempo e il nostro sguardo è sempre proiettato a domani, dove c’è un avversario di rispetto, valore, qualità. L’ambiente deve essere proiettato al campo, ci troviamo contro una squadra con esperienza e che è in un buon momento e la partita va giocata». 

OPZIONE CENTRAVANTI «Al di là delle scelte, stanno tutti bene e possiamo iniziare in un modo, attaccando lo spazio, o con attaccanti più strutturati. La partita viene fatta in un modo all’inizio, ma poi ci sono soluzioni a disposizione. Dobbiamo fare una partita di sacrificio, voglia. Tutti devono farla, ma è un’opzione».

IL CONFRONTO CON RANIERI «Non lo so. Di là c’è un top, ci siamo incrociati in una partita Leicester-Newcastle, dove ha fatto qualcosa di storico. Quando una cosa è possibile anche oltre ogni aspettativa, deve dare l’esempio. È un allenatore di esperienza, valore: la prendo come una sfida personale».

APPELLO AI TIFOSI «Abbiamo bisogno del nostro stadio. Dispiace che non ci siano i tifosi del Cagliari, con il Modena e con il Palermo lo spettacolo è stato godibile, con stadi pieni, che fanno bene al calcio. Noi giochiamo in casa e avremo bisogno dei nostri tifosi».

NON SI FANNO CALCOLI «Non ho mai giocato per pareggiare. Uno scende in campo per vincere, con i tre punti in palio tutti provano a vincere, con il proprio atteggiamento. A Modena volevamo vincere, ci abbiamo provato fino alla fine, ma la dimostrazione c’è stata e così proveremo a fare domani».

LE PAROLE DI KRAUSE «Fa piacere, è uno stimolo in più e mi dà senso di responsabilità anche maggiore. C’è voglia di fare bene, di giocare, di dare identità chiara e riconoscibile anche a livello nazionale di quello che vuole fare il Parma». 

IL SUO FUTURO A PARMA «L’ho sempre immaginato da quando sono qui. Mi sento nel posto giusto, nelle condizioni giuste, nella città giusta per esprimere il mio lavoro e metterlo a disposizione del club. Non ho mai avuto alcun dubbio per quanto vissuto, tra alti e bassi, anche al di là delle critiche che ci sono e ci saranno in futuro. Continuo a lavorare, il senso di unione deve essere importante, forte e continuo, tra il club e le componenti per raggiungere i risultati».

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