Se la Mondadori nel 1929 — quando la nota casa editrice inaugurò una raccolta di romanzi thriller con la celeberrima copertina color giallo (da cui per l’appunto prese il là l’antonomasia con cui ancora si definisce il genere) — avesse potuto prevedere il futuro, avrebbe sicuramente dedicato qualche volume alla stagione attuale della Fidentina.
Si sa infatti che in un giallo che si rispetti anche le migliori trame necessitano di finali adeguati a suggellarne la qualità: ebbene, questi, nel caso delle partite dei granata (come nei migliori dei gialli), finora si sono rivelati spesso mozzafiato e ricchi di suspense e colpi di scena, almeno per gli spettatori neutrali, mentre decisamente più amari per la banda di Montanini e tifosi.
La squadra buraghina infatti si distingue per un trend tutt’altro che invidiabile: sono numerose le partite in cui i fidentini hanno avuto il demerito di concedere agli avversari di pareggiare o, addirittura, vincere da situazioni di svantaggio negli ultimissimi minuti, spesso anche oltre l’80′ di gioco. Se la Fidentina si trova ancora ad annaspare in una bassa e pericolosa classifica al limite della zona playout (dal basso dell’attuale diciassettesima posizione a 21 punti, soli 3 in più dell’Anzolavino diciottesimo e al momento retrocedente per direttissima), lo deve anche, se non soprattutto, a una cattiva gestione dei finali di partita, giacché l’organico e il blasone della società meritano chiaramente posizioni ben più nobili.
Poco da rimproverare anche allo spirito o alla partecipazione alla causa dei granata (tant’è che spesso, oltre a subire gol, capita anche che i parmensi segnino negli ultimi quindici), mai domi e arrendevoli, le cause andranno dunque ricercate magari in un calo fisico o di tensione (non di rado, infatti, i fidentini passano in vantaggi,o facendosi recuperare a brevissimo giro di posta) o, perché no, nella sfortuna.
La tendenza prende le mosse fin dalla seconda giornata di campionato, al “Ballotta” contro il Campagnola, partita nella quale la Fidentina conduceva per 2-1 (doppio Pasaro) fino al 90′, quando nel giro di tre minuti gli ospiti trovano due gol (Riccò e Mastaj su rigore al 93′) “scippando” tre punti ai granata. A questa clamorosa e archetipica rimonta ne seguiranno poi molte altre: alla quarta il 2-2 sempre a Fidenza col Real Formigine (Hoxha pareggiò al 78′ con i locali avanti 2-1 grazie alla doppietta di Pellegrini dopo aver rimontato l’iniziale svantaggio); alla quinta, ancora tra le mura amiche, l’Anzolavino pareggiò con Feze addirittura al 95′ (1-1) per negare due punti in più alla causa granata; all’ottava, in casa di una Virtus Castelfranco fino ad allora capace solo di vittorie, Pellegrini pareggiò per i suoi al 75′, quand’ecco che il bomber dei modenesi Bertetti ristabilì le gerarchie all’81′ decretando la sconfitta dei parmensi privandoli di un punto pesantissimo; alla sedicesima col Rolo in trasferta fu El Hani a portare in vantaggio i granata, ma al 74° Maletti segnò la doppietta personale per la vittoria dei reggiani.
Arriviamo, poi, alle più recenti e brucianti sconfitte delle ultime due giornate: alla ventiduesima ancora una big, l’Agazzanese, messa in grande difficoltà al “Ballotta” dopo i gol, peraltro in rimonta, di Pellegrini e Terranova, vedendosi costretta alla sconfitta fino all’87′, allorquando Delfanti (87′) e Mastrototaro (addirittura al 94′) condannano nuovamente capitan Petrelli e soci a soccombere in contro-rimonta e dire addio ai tre punti; nell’ultima domenica, invece, è stato il turno ancora della Real Formigine, vittorioso 2-1 in casa dopo essere stato sotto fino al 77′ (pareggio di Cremaschi dopo il gol nella prima frazione di Varani).
Vero che la storia non si fa coi “se” e coi “ma”, ancor più in uno sport dalla realtà complessa e dalle mille variabili come il calcio, tuttavia con alcuni degli assolutamente ideali 17 punti persi da condizioni di pareggio o vantaggio di cui sopra la classifica della Fidentina avrebbe oggi sicuramente una forma diversa. Non abbiamo tenuto in conto, poi, il derby con la Piccardo della sesta (in bilico fino al definitivo gol giallonero di Zuccolini al 73′) e delle sfide all’undicesima e dodicesima giornata con Castellana Fontana e Modenese, solo perché i due pareggi si sono consumati ben prima degli ultimi minuti, ma in entrambi i casi la Fidentina è sempre passata avanti per poi assistere al pari avversario quasi immediatamente (nel 2-2 con Castellana vantaggio di Russo all’8′ e pareggio ospite al 15′, 2-1 di Pellegrini al 52′ e pareggio al 55′; nell’1-1 contro la Modenese Capasso al 20′ rispose al gol del fidentino Bruschi dell’11° minuto). Vanno anche dati meriti ai granata, autori di rimonte positive già alla prima giornata (in trasferta Pasaro pareggiò all’86′ nel 2-2 con la Vignolese) e, ancor più clamorosa, alla 15ª in casa contro il Cittadella (col pesantissimo rigore del gelido Pellegrini al 91′).
Il rischio pertanto per la Fidentina è quello di arrivare sempre a un passo dal traguardo per poi ritrovarsi improvvisamente al punto di partenza. Proprio come Sisifo, il cui supplizio punitivo lo vedeva spingere l’enorme macigno fino alla cima della montagna per poi vederlo rotolare di nuovo ai suoi piedi e ricominciare di nuovo la salita. Camus diceva che in fin dei conti «La scalata verso la cima basta a riempire il cuore di un uomo. […] Bisogna immaginare Sisifo felice»; ciononostante noi crediamo che Pasaro, Pellegrini e compagni meritino ormai la vittoria. Spetta, dunque, a loro capire i peccati da espiare per condurre finalmente il macigno sulla cima della montagna.