Il focus del lunedì di Sportparma è affidato alle parole di mister Pietro Gedeone Carmignani e alla storica rubrica “Il Gede Risponde”.
Insieme all’ex tecnico gialloblù analizziamo il pareggio, l’ennesimo, tra Parma e Perugia (1-1), la situazione deficitaria della squadra di Iachini e la 17a giornata di serie A che incorona l’Inter come nuova capolista.
Il Parma non sa più vincere, ma il discreto primo tempo dei crociati può diffondere un pizzico di fiducia per il futuro?
“Sembrava che le cose potessero essere più semplici e invece la situazione è complicata, sia a livello di prestazioni che di risultati. Ci vogliono delle vittorie. Questa squadra in questo momento non ha la forza, i mezzi e la tecnica per riuscire a vincere le partite. Sì, discreto primo tempo che faceva ben sperare, si vedevano miglioramenti nel gioco e nell’organizzazione. Nella ripresa si è tornati indietro. Ha preso gol all’inizio del secondo tempo, ma c’era tutto il tempo per rimediare e vincere e invece è mancata la prestazione”.
Con l’arrivo di Iachini e l’assenza di vittorie emergono sempre più evidenti gli errori del mercato estivo?
“Questa squadra è stata costruita per una certa idea di calcio, che poi non si è mai vista, adesso ci sono difficoltà a recepire le idee del nuovo tecnico. E’ un percorso logico. La campagna acquisti è stata condotta secondo il volere di chi? Spero dell’allenatore. E’ questa la questione. A parer mio questa squadra può fare di più di quello che sta facendo. Vazquez non è mica quello visto ieri ieri. C’è da capire come mai… Lo si può capire solo stando dentro lo spogliatoio. Ci sono molte difficoltà ad adattarsi, ma sempre calcio è. C’è una fase difensiva e una offensiva”.
Cosa c’è da aspettarsi nelle prossime due partite?
“Adesso ci sono due partite contro Alessandria e Crotone, bisogna fare 6 punti per ridare fiducia a tutto l’ambiente. Ma in questo momento è difficile essere ottimisti. Non ci sono basi solide, ma questo non può essere il valore del Parma. Sono convinto che Iachini riuscirà a far quadrare il cerchio”.
La serie A ha una nuova capolista…
“A parte l’atteggiamento sbagliato del Cagliari, l’Inter ha una grande organizzazione oltre a grandi qualità nei singoli giocatori. Sembrava Lukaku dipendente e invece non è così. E’ stato bravo Marotta ad aver ideato una squadra che si sta dimostrando più forte di quella dell’anno scorso. Adesso scalzarla dal primo posto sarà difficile. Lo dico da tempo, l’Inter è la favorita per lo scudetto. Squadra molto forte”.
Milan e Napoli pagano a caro prezzo i tanti infortunati?
“Il Milan è stanco, ha giocato a Udine in modo compassato. Per vincere a Udine doveva cambiare ritmo, cercare gli uno contro uno, mordere le caviglie. Udinese raccolta nella propria metà campo e sempre pronta a ripartire. Milan con possesso palla ma pochissime conclusioni. Troppi infortuni, è un calco psicofisico dovuto anche alla Champions. Il calo di rendimento è evidente. Dopo l’eliminazione dalla Champions il Milan ha perso anche il primo posto. Non ha ricambi all’altezza. Il pareggiato è arrivato sol per merito di Ibra.
Stesso discorso del Napoli, tante assenze e calco di forma. Vorrei vedere l’Inter senza Barella, Martinez, Brozovic, Dzeko, ecc… Anche il Napoli mi sembra stanco, sottotono, ma anche sfortunato perché ha creato molto. E poi c’è l’Empoli, una squadra che è guidata molto bene tatticamente da Andreazzoli, un allenatore che fino ad oggi ha ricevuto meno di quello che merita”.
La Juventus continua a rimanere imbrigliata nei suoi problemi…
“A Venezia si è vista la solita Juve di quest’anno. Dybala è uno su cui costruire una squadra ma si fa sempre male. Questo è un grosso punto interrogativo. Le cose migliori la Juve le aveva fatte nel primo tempo, compreso il gol da vero centravanti di Morata. La Juve specula molto sulle giocate individuali e sugli errori degli avversari; manca di un’idea di gioco completa. Non è per dare contro ad Allegri, lui fa con quello che ha a disposizione. Prima c’era Ronaldo, ora manca un giocatore su cui fare affidamento. Ieri ha sprecato l’ennesimo vantaggio, il Venezia ha avuto una grande reazione fisica e ha meritato il pari”.
L’Atalanta è pronta per recitare il ruolo di antagonista dell’Inter?
“Sì, l’Atalanta è la vera antagonista dell’Inter. E’ una squadra terribilmente concreta, che vince anche le gare difficili: Verona è un campo proibitivo, non aveva vinto nessuno. La squadra di Gasperini ha ribaltato la gara con i cambi, questo dimostra che la rosa è ampia e ben assortita. Chi entra gioca sempre ad alta intensità, a differenza di Milan e Napoli”.
Il Sassuolo si conferma ammazza-grandi…
“Anche la Lazio era senza centrocampo, con assenze pesanti. Il Sassuolo è una ammazza-grandi che gioca un calcio di grande intensità, contro le big non perde mai. La Lazio è sempre sulle montagne russe, cioè senza continuità”.
La Sampdoria vince il derby della Lanterna, ma deve fare i conti con la crisi societaria…
“Si sono affrontate due squadre, una in crisi societaria (Samp) e l’altra in crisi tecnico-tattica (oltre ad una lunga lista di indisponibili). La rosa del Genoa non è idonea per l’obiettivo salvezza, bisogna intervenire sul mercato. Ballardini era un lottatore, abituato a lottare per la salvezza, Sheva è tutto da scoprire, allenare un club è diverso dalla nazionale. D’Aversa è uscito da un momento difficile, ma ora c’è la questione societaria che incombe”.