Quattordici anni dopo il suo indimenticabile esordio internazionale, al “Flaminio” di Roma contro il Galles, con una sua meta decisiva per la vittoria degli Azzurri nel primo turno del 6 Nazioni 2003, Carlo Festuccia scrive la parola fine ad una fantastica carriera.
Il tallonatore aquilano degli Wasps, attualmente al comando della Premiership inglese, ha annunciato il proprio ritiro dal rugby a fine stagione in seguito ad un infortunio alla mano destra per il quale è stato operato nei giorni scorsi in Italia.
Festuccia, che compirà 37 anni il prossimo 20 giugno, ha indossato la maglia della Nazionale in 54 occasioni tra il 2003 ed il 2012 ed ha fatto parte del gruppo azzurro alle Rugby World Cup del 2003 in Australia e del 2007 in Francia.
Atleta numero 550 a vestire la maglia dell’Italia, nel corso della propria carriera il prima linea abruzzese è stato protagonista in tutti i principali campionati europei dopo aver debuttato giovanissimo in Eccellenza con L’Aquila.
Autentico globetrotter del rugby continentale, nel massimo campionato italiano ha difeso i colori anche di GRAn Parma e Crociati, ha contribuito al ritorno nel Top14 francese del Racing Metro ’92 di Parigi, nel PRO12 ha indossato in due fasi distinte la maglia delle Zebre Rugby e tra il 2013 ed il 2016 è stato un punto fermo dei Wasps inglesi, Club dove è rientrato a gennaio dopo la seconda parentesi con la franchigia italiana di Parma.
“Abbandonare il campo è sempre difficile per ogni sportivo, non faccio eccezione. Voglio ringraziare i Wasps che hanno creduto in me in questa fase finale della mia carriera e tutti i Club che ho avuto l’onore di rappresentare in questi anni. Ho avuto il privilegio di giocare in tutti i tornei più prestigiosi del nostro sport, dalla Rugby World Cup alla Premiership, dal 6 Nazioni al PRO12, di giocare insieme a grandissimi campioni e soprattutto di rappresentare il mio Paese. Voglio ringraziare tutti i CT dell’Italia che mi hanno dato fiducia e tutti i compagni con cui ho avuto l’onore di dividere il campo. Ai ragazzi del nuovo corso azzurro faccio un grande in bocca al lupo, ho avuto modo di parlare con Conor O’Shea e non ho dubbi che sia il tecnico giusto per guidare questo gruppo attraverso un importante percorso di crescita”.