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Rugby

A volte ritornano: Andrea “Zampa” Orlandi

A volte ritornano: Andrea “Zampa” Orlandi

A volte ritornano. Nel suo caso si tratta di un doppio ritorno. Andrea Orlandi, 1) torna a giocare e 2) lo fa nel Noceto, ovviamente: «Sì, sì, è stato sempre il mio club e io ho sempre badato più alla maglia, alle emozioni piuttosto che alla carriera vera e propria quindi, volendo, ai soldi». Aveva chiuso prima che chiudessero i Crociati «Intanto perché ero stanco: venivo da una stagione dura e da due infortuni ravvicinati con altrettanti interventi chirurgici; poi non c’erano più le condizioni per giocare a rugby, diciamo, “di professione” perché i Crociati erano già alla deriva».

Alla “veneranda” età di 35 anni e dopo tre di sosta torna in pista, in serie B d’accordo, perché «Mi sento bene. Già nella scorsa stagione coi dirigenti in maniera informale, tra il serio e il faceto, si parlava eventualmente di tornare ma poi è stata una mia volontà: penso di essere ancora in forma. Ho visto i ragazzi in alcune partite, ho visto la finale e un po’ di nostalgia e di adrenalina sono salite per cui eccomi qua». Scontato chiedergli cosa si aspetta da questa stagione: «Spero di vincere il campionato ma spero veramente che diventi una squadra forte come team, che i giocatori crescano e abbiano un grande rispetto per la maglia e per Noceto, una buona attitudine indipendentemente dal risultato». Zampa, che per chi ancora non lo sapesse è un nomignolo che gli fu affibbiato da piccolo quando giocava a baseball nei campetti per via di un infortunio che lo vide zoppicare per un po’, è stato un leader, e capitano, per anni ma lui, come è giusto che sia, rientra in punta di piedi: «Sì è corretto; avverto, nei più giovani un po’ di soggezione ma non deve essere così per cui cerco di metterli a loro agio. Spero che mi vedano come uno che può dare una mano, non sono altro che un loro compagno di squadra. Capitano? In giro me lo chiedono, lo danno quasi per scontato ma per essere capitani oggi non bisogna esserlo stati in passato: deve essere una cosa condivisa al 100%; se sarò nominato lo farò con piacere ma ben venga un altro capitano, non c’è alcun problema, anzi …». In famiglia la decisione l’hanno presa «Benissimo» sorride il terza linea «Ho una moglie sportiva, corre in bici, è in questo ambiente da tanto tempo e gli è sempre piaciuto per cui è contenta. I figli, ormai, sono grandi».

Intanto, si assenterà da Noceto per qualche giorno: oggi è in viaggio verso Londra, destinazione RWC. Assisterà a Italia-Francia e a Nuova Zelanda-Argentina perché «non posso non vedere per l’ultima volta Richie McCaw».

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