Il preparatore atletico dei Crociati Rfc sta preparando i vari azzurri-gialloblù in vista degli impegni di giugno ma insieme al fratello ha preparato anche una mostra sull'antica cioccolateria di famiglia che s'inaugurerà giovedì 10 alle 18
Nei minuti finali di diverse partite, specie nel girone di ritorno, i Crociati sono riusciti ad imporsi all’avversario, fatto che ha permesso loro di guadagnare punti di bonus difensivo preziosi nella lotta per la salvezza. Questo merito del cuore, della grinta ma anche della condizione fisica e dunque di Alberto Banchini, il preparatore atletico dei gialloblù di cui Mazzariol ha tessuto le lodi. Un cognome, il suo, che non tradisce le origini di una stirpe a forte connotazione rugbystica. Una preparazione, quella dei Crociati, frutto anche dell’esperienza che Banchini ha fatto all’estero, segnatamente ai Saracens nella stagione 2009/10, e da motivi contingenti. «L’esperienza è stata bella ed importante. Quest’anno Mazzariol aveva chiesto di concentrare l’attività in modo da dare più spazio ai ragazzi per potersi trovare un lavoro o studiare e per fare in modo che riuscissero a tenere la concentrazione per lo stesso tempo di una partita, da quando arrivi per far riscaldamento a quando finisce – rivela il preparatore crociato–. All’inizio risulta pesante, perché sono quasi quattro ore di allenamento tra campo e palestra, ma i ragazzi hanno reagito bene e abbiamo finito in crescendo». La stagione crociata è terminata da un paio di settimane, non quella di Banchini che deve tenere “tirati” alcuni elementi nel giro azzurro. Da Morisi e Farolini a coloro che sono stati convocati nel corso della stagione con gli Emerging. «In sintonia con i vari preparatori azzurri stiamo facendo un lavoro di carico in modo da farli trovare pronti per gli impegni di giugno. Abbiamo lasciato loro due settimane di scarico totale perché alcuni avevano giocato più di mille minuti».
Ma Alberto Banchini sta preparando anche altro da qualche tempo a questa parte. Forse solo i più attempati sanno che un tempo, in Piazza Garibaldi, vi era la cioccolateria di famiglia. Nata nel lontano 1879, bombardata durante la seconda guerra mondiale, l’attività riprese in Via Trento per poi cessare nel 1956. “La Fabbrica di Cioccolata G.B. Banchini” rivivrà in una mostra che si inaugurerà il 10 maggio presso il Tcafè di Palazzo Dalla Rosa Prati in Strada al Duomo ove si protrarrà fino al 13 maggio (nella Image Gallery in alto a dx la relativa locandina, ndr). «E’ da un anno e mezzo che stiamo tirando fuori tutto ciò che era rimasto in garages, solai e cantine di parenti – racconta –. Credo che nessuno sappia che era esistita una cioccolateria “Made in Parma”. Io e mio fratello (Giacomo, ndr) ci siamo messi in moto ed eccoci qui con questa mostra, grazie anche agli sponsor, al Tcafé e a Carlo Gonizzi». Tra i cimeli ritrovati anche alcune ricette. Se è vero che un cioccolatino tira l’altro, dopo la mostra … «Mah, averle ritrovate ha fatto sicuramente piacere. Magari un domani … » chiude Banchini con un sorriso. Noi abbiamo già l’acquolina in bocca.