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Parma Calcio

IL GEDE: «Un Parma vecchia maniera, concreto e vincente»

IL GEDE: «Un Parma vecchia maniera, concreto e vincente»

Nuovo appuntamento con “Il Gede risponde” la rubrica di Sportparma firmata dall’ex tecnico crociato Pietro Gedeone Carmignani.

Sotto la lente di ingrandimento la prima vittoria stagionale del Parma di Liverani (leggi qui) e il resto della terza giornata di serie A segnata dal rinvio di Genoa-Torino e da Juve-Napoli non disputata per scelta dell’Asl della città partenopea.

Vittoria convincente quella del Parma contro l’Hellas Verona? C’è ancora molto da fare?
“Serviva la vittoria e quale miglior avversario di un Verona primo in classifica ma con molte assenze e incompleto. Prima azione e gol, poi il Parma partita ha gestito la gara senza grandi sofferenze. Il Verona ha provato a reagire, ma la squadra di Juric come il Parma e altre sono un cantiere aperto. Il Parma ha giocato con una mentalità collaudata, difesa attenta e ripartenze veloci. E’ stato concreto, attento, ha meritato. Il Parma non attaccava con molti giocatori, l’allenatore deve adattare il modulo in base alle caratteristiche dei giocatori a disposizione, è quello che ha fatto ieri”.

Parma protagonista degli ultimi giorni e delle ultime ore del calciomercato. E’ soddisfatto?
“Con la chiusura del mercato Liverani avrà a disposizione nuovi elementi e una rosa completa. La società ha puntato su giovani di prospettiva, è evidente, seguendo i consigli di osservatori e procuratori. La cosa importante è che il mister venga accontentato, allenando giocatori con caratteristiche che lui ha richiesto, portando avanti il suo progetto. Se invece i giocatori non hanno queste caratteristiche mi auguro che Liverani non insista su moduli inadatti”.

Nelle ultime ore si torna a parlare di una possibile cessione di Gervinho. Cosa ne pensa?
“Non è facile trovare squadre che gli garantiscono lo stipendio attuale, se non all’estero o in un grande club italiano che però non gli farebbe un contratto lungo, a differenza di un club più piccolo. Vediamo come andrà a finire, lui è un giocatore importante per il Parma ma con un stipendio alto”.

E’ stata un’altra settimana segnata dal Covid-19: come giudica la decisione dell’Asl di non far partire il Napoli per la gara contro la Juventus?
“E’ un calcio strano, che potrebbe finire anche prima di Natale, con le Asl che hanno il diritto di proibire le trasferte, come hanno fatto a Napoli. Quindi, cosa si fa? Bisogna trovare un compromesso, chi ha il Covid va considerato come un infortunato, fino ad un limite di 10-12 giocatori. Secondo la federazione il Napoli doveva andare a giocare, secondo l’Asl no. Bisogna trovare un compromesso. La federazione darà vittoria a tavolino alla Juve, poi i tribunali ribalteranno tutto. Quando recupereranno questa partita? La vedo molto grigia. O convivi con il Covid o se no siamo sconfitti. I casi sono in aumento, ma c’è l’isolamento. In attesa del vaccino. Bisogna usare buon senso, cioè non bloccare una squadra e non farla giocare, ovviamente nel rispetto della salute e entro certi limiti”.

Il focolaio del Genoa fa nascere qualche sospetto?
“Non esprimo giudizi sul Genoa, più in generale posso dire che i giocatori, come tante altre categorie di lavoratori, finito di giocare vanno nei ristoranti, nei bar, stanno insieme, fanno una vita sociale. Vanno in giro, sarebbe opportuno usare tutte le precauzioni del caso”.

Ripetiamo una domanda fatta la scorsa settimana, anche in virtù dell’ennesima vittoria. L’Atalanta può ambire allo scudetto?
“L’Atalanta non può essere più considerata una mina vagante, ma una pretendente al titolo. Gioca un calcio uomo contro uomo, in barba a tante filosofie, fa molto bene la fase offensiva, Muriel Gomez e Zapata hanno un potenziale superiore a quasi tutte le squadre di A. Hanno tecnica e fisicità e non dimentichiamoci che ma ancora Ilicic. Il Cagliari ha fatto la sua partita ma nulla ha potuto contro la forza dei bergamaschi. L’Atalanta concede sempre qualcosa in difesa, ma il tutto è compensato dalla fase offensiva. Gasperini cominciano a copiarlo, ha tracciato una strada”.

L’altra capolista è il Milan, una piacevole sorpresa?
“Il Milan ha un grosso merito, che fanno con quello che hanno a disposizione. Pioli ha fuori Ibra e Rebic, hai detto niente. Leao ha risolto la partita, sono 3 punti importanti, senza dimenticare la sofferta qualificazione in Europa League. Il primato in classifica è il premio per il lavoro di Pioli. Morale alto, può solo continuare a crescere e migliorare. Per lo Spezia è stato un buon primo tempo poi è calato, non sono queste le partite dove fare punti”.

L’Inter ha buttato via i 3 punti?
“Sì, l’Inter ha buttato via la vittoria, è venuta meno nel suo momento migliore, non è riuscita a chiudere una partita che aveva in mano. Sono venuti meno gli attaccanti. Sia Lautaro che Lukaku hanno mancato il raddoppio, tenendo in vita la Lazio che con l’orgoglio è riuscita a riprendere che l’ha vista in grande difficoltà. A Inzaghi servono almeno un paio di difensori, rosa di qualità ma ristretta. Per l’Inter sono 2 punti persi”.

La vittoria è un segnale di crescita della Roma?
“La differenza l’ha fatto la grande giocata di Pedro, la Roma ha sofferto ma ha vinto; alla fine è quello che conta, ma è presto per parlare di crescita. L’Udinese ancora una volta ha perso per l’incapacità di concretizzare quanto di buono aveva fatto. Una mancanza cronica che vale il fondo della classifica”.

E’ difficile che Ranieri perda 3 partite di fila e infatti la Sampdoria ha vinto a Firenze…
“La Sampdoria è una squadra che sa soffrire, ha il carattere del suo allenatore, Ranieri. A Firenze è cresciuta col passare dei minuti, tanto agonismo e tattica, ha vinto meritatamente. La Fiorentina è stata anche sfortunata, vedi il palo all’ultimo secondo. Iachini dovrà risolvere alcuni problemi di equilibrio tattico e poi l’addio di Chiesa che lascerà un vuoto importante”.

 

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