Torna l’appuntamento con “Il Gede risponde”, la rubrica del lunedì di Sportparma firmata dall’ex tecnico crociato Pietro Gedeone Carmignani. Focus sul grande momento del Parma e sull’intera giornata di serie A.
Quali sono i segreti della rinascita del Parma?
“Il Parma ha messo la freccia, è un grande Parma. Nel momento più opportuno della stagione la squadra ha ritrovato una condizione psico-fisica eccellente. Partita dopo partita ha raggiunto l’apice dello stato di forma. Poi è anche un periodo in cui le cose girano per il verso giusto, vedi contro il Palermo (il rigore di Lucarelli, ad esempio). Nonostante tutto non riesco a capire perché si tira fuori sempre la partita Pordenone-Parma (playoff) della scorsa stagione? Evidentemente adesso il Parma dà fastidio (in classifica) e questo genera le polemiche di qualcuno, vedi Zamparini”.
Il secondo posto in classifica è un obiettivo realistico?
“La speranza della promozione diretta è un obiettivo raggiungibile. Il Parma ha le carte per puntare al secondo posto. E’ in crescita sotto tutti gli aspetti, anche a livello di gioco. Se la può giocare contro chiunque Il Parma sta giocando un grande calcio.
Alla fine della stagione regolare mancano 8 partite. Il calendario non sembra così complicato. Cosa ne pensa?
“Il calendario è importante in serie A se giochi contro squadre impegnate nelle coppe. In B non esistono differenze, sono tutte gare difficili. Non è detto che una squadra di bassa classifica sia inferiore al Parma. Nelle ultime giornate c’è grande determinazione e la massima concentrazione da parte di tutti e questo rende le partite più difficili rispetto all’andata. Niente deve essere dato per scontato, tutte le partite sono pericolose, ma se il Parma le affronta come ha fatto ultimamente, ci sono grosse probabilità che faccia il bottino pieno”.
E’ sorpreso dal rendimento di Calaiò?
“Calaiò è stato sempre un ottimo giocatore, a qualunque età. Tutti gli attaccanti vanno a periodi, in questo momento lui sta facendo grandi cose. E’ un giocatore decisivo. Forma eccellente.
C’è la grande dei troppi infortunii…
“Ci sono sempre stati dall’inizio della stagione. Il Parma ha una rosa ampia e D’Aversa sta facendo le scelte giuste. Non sono preoccupato di questo”.
Passiamo alla serie A: il duello Juve-Napoli continua, ma si intravedono piccoli segnali di cedimento?
“A Benevento si è vista una Juve diversa, che si è portata dietro gli strascichi della sconfitta con il Real. Partita indirizzata dall’arbitro e dalla Var. Troppa autorità all’arbitro, dovrebbero essere le squadre in campo a poterla chiedere, magari non più di 3 volte a partita. Il secondo rigore ha deciso la partita. Col Real la Juve ha dimostrato di essere troppo lontana dalle grandi d’Europa. Ronaldo eccezionale sul primo e secondo gol. Comunque, anche il caldo ha influito sulla partita, oltre ad un Benevento ben messo in campo. Se avesse giocato così dall’inizio sarebbe ancora in lotta per la salvezza.
Il Napoli, invece, ha recuperato in maniera incredibile una partita difficile e lascia i giochi aperti. Ma non è il Napoli di un mese fa”.
Poteva essere una giorna pro Inter e invece…
“L’Inter ha creato 5 palle gol nel primo tempo, arrivava alla conclusione con grande facilità. Ho visto un’Inter autoritaria, in campo faceva quello che voleva. Poi come spesso succede, un contropiede cambia la partita. Il calcio è anche questo. Poi il Torino è stato bravo a difendersi e a coprirsi. Le sostituzioni di Spalletti hanno cercato di cambiare le dinamiche dell’incontro ma non hanno funzionato. Queste sono partite che puoi vincere 4-0 o perdere con un gol di scarto come è successo ieri.
Anche la Roma ha risentito della scoppola in Champions. Ha proposto gioco con continuità per almeno 70 minuti, ma ha sbagliato tanto nella fase terminale. Poco lucida ma anche molto sfortunata. La Fiorentina, invece, sta volando verso l’Uefa, è la sesta vittoria consecutiva, merito al lavoro di Pioli che ha saputo dare un’identità precisa alla sua squadra. Dopo la tragedia di Astori ha saputo compattarsi ancora di più.
Infine la Lazio: la squadra di Inzaghi non è mai stata fuori da giochi Champions. La Lazio ha grandi qualità, vince molti livelli individuali. Europa League e terzo posto, è stata la settimana perfetta. Ottava sconfitta per l’Udinese, Oddo deve stare attento, la zona retrocessione è vicina”.
Gattuso rinnova per tre anni (prematuro?) ma il Milan stecca in casa col Sassuolo…
“Il Milan costruisce e crea molto, ma gli manca qualcosa sotto porta. Il Sassuolo ha giocato una partita di quantità, il punto è il giusto merito al grande sacrificio chiesto da Iachini. Il Milan ha molti lati positivi, ma a volte è prevedibile in quello che fa. Alla fine poteva anche vincere, è stato decisivo Consigli nel finale. Il rinnovo di Gattuso? La società gli ha dato fiducia, evidentemente ha convinto tutti, perché un contratto lungo dopo 3 mesi di lavoro non è semplice. L’ambiente è con lui. Sono contento per lui, è uno sanguigno che ci mette sempre l’anima. Credo sia una scelta di cervello più che di istinto; Mirabelli è uno che sta tutto il giorno con la squadra e ha il polso della situazione”.
Il derby della Lanterna prometteva scintille, invece è finita a reti bianche. Giusto così?
“E’ stata una partita strana: la Samp ha cercato di dominarla ma non ha creato occasioni limpide; il Genoa si è difeso molto, il pareggio dà morale alla squadra di Ballardini e tiene in corsa la Samp per il discorso Europa League. Hanno vinto la prudenza e la paura di perdere”.
La lotta salvezza è una bella matassa da sbrogliare?
“La Spal gioca un calcio concreto, se la gioca con chiunque e questo è un aspetto da non sottovalutare. Pareggio giusto con l’Atalanta.
Crotone e Verona hanno vinto con merito contro Bologna e Cagliari. Vittorie che rendono ancora può avvincente e incerta la lotta salvezza. Sono coinvolte sempre più squadre. C’è anche il Chievo anche ase Napoli ha sfiorato l’impresa. Tutto può succedere”.
(Nella foto l’esultanza di Antonio Gaudio dopo la doppietta che ha abbattuto il Frosinone – Foto Lorenzo Cattani)