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Il Gede Risponde

Il Gede: Parma, l'approccio alla partita è stato sbagliato

Il Gede: Parma, l'approccio alla partita è stato sbagliato

Come ogni martedì torna la rubrica firmata dall'ex allenatore del Parma Pietro Carmignani. Cinque domande e cinque risposte per commentare la sconfitta del Parma a Livorno e i risultati dell'ultima giornata del campionato di Serie A.

Mister Carmignani, a Livorno è arrivata la terza sconfitta consecutiva, è un campanello d’allarme per il Parma?

“E’ stata una brutta sconfitta, soprattutto per la classifica e per le dinamiche con cui è maturata. La squadra sembra appagata, l’approccio alla partita non è stato come in altre gare. Insomma, sembra trattarsi di un problema psicologico, bisogna ripristinare la giusta concentrazione. L’organico del Parma è decisamente superiore a quello del Livorno, e non si capisce perchè prima di reagire i crociati aspettino di andare in svantaggio. Oltre alla sconfitta c’è la beffa: il secondo gol è stato realizzato da un giocatore (Cristiano Lucarelli ndr) di proprietà del Parma e da cui percepisce ancora una parte dello stipendio, si dice 850 mila euro all’anno. Tutto questo è ridicolo!”.

Fanno discutere alcune scelte tattiche, come l’ennesima esclusione dal 1′ minuto di Bojinov. Questa decisione è stata determinante ai fini del risultato?

“Bojinov ultimamente entra sempre nel secondo tempo ma non conosco i motivi. E’ vero che in rosa ci sono quattro attaccanti, ma il bulgaro mi sembra il giocatore più determinante per carattere e caratteristiche. La sconfitta del Picchi è anche frutto di alcune scelte arbitrali un pò discutibili, anche se non deve essere un alibi. Se il Parma vuole ambire a posizioni di alta classifica deve ritrovare lo spirito di inizio campionato, a Guidolin l’arduo compito. Domenica al Tardini arriva l’Udinese, che è in piena difficoltà: la cura De Biasi non ha ancora portato i suoi frutti. Sarà una partita molto delicata”.

La Juventus aveva vinto al Tardini senza convincere, il tracollo interno con il Milan ha confermato le difficoltà che sta attraversando la squadra di Ferrara. Quali le cause principali di questa involuzione?

“Ferrara si sta salvando solo per il suo nome e la sua storia da giocatore. Fosse stato un altro allenatore lo avrebbero già cambiato. La Juve è vittima di una grave involuzione tecnica e tattica, e Ferrara non ha trovato le soluzioni giuste. Il 4-4-2 ha portato ulteriori difficoltà, anche perchè la squadra è stata costruita per un centrocampo a rombo; bisogna rimettere i giocatori al loro posto. Senza tralasciare il problema infortuni”.

Nella lotta per lo scudetto ci sono solo Inter e Milan?

“In questo momento si. L’Inter disillude gli avversari vincendo anche partite che sembrano perse, come contro il Siena. Malesani aveva preparato la partita nei minimi dettagli. Ho visto un Siena organizzato in ogni reparto, a differenza dei nerazzurri che continuano a vivere di individualità. Il Milan stravince il confronto con la Juve per meriti propri, ma anche per demeriti dell’avversario. Merito a Leonardo che ha tolto l’iniziativa al centrocampo juventino, mandando in campo una squadra corta e stretta nei reparti. Eppure in fase offensiva il Milan non è sembrato irresistibile, tant’è che i tre gol sono arrivati da palle inattive; è un Milan in crescita e che sta trovando continuità, anche senza Pato e Seedorf”.

Il Napoli continua a sognare la Champions, Roma e Fiorentina idem, mentre in fondo alla classifica non cambia nulla…

“Il Napoli è una squadra ambiziosa e programmata per vincere. Mazzarri ha saputo toccare i punti giusti e con l’entusiasmo di De Laurentiis ci si può aspettare di tutto. Non sono da scudetto, ma possono dare fastidio a chiunque. Bene anche Roma e Fiorentina, ma non può passare inosservata la scalata del Palermo di Delio Rossi. I siciliani sono una squadra viva, a differenza della Juve che è spenta. In fondo alla classifica perdono tutte, solo il Livorno ha fatto un bel balzo in avanti; anche in questo caso è stato decisivo il cambio di allenatore”.

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