Una doppia conferenza per il primo appuntamento con la stampa della stagione 2024/2025 in casa Parma, dove è stato presentato oggi il nuovo acquisto Emanuele Valeri.
Il terzino sinistro ex Cremonese e Frosinone, fin qui primo e unico acquisto del club crociato neopromosso in Serie A, si è raccontato dinnanzi ai giornalisti locali nella sala stampa del centro sportivo “Mutti Training Center” di Collecchio, dopo la seduta d’allenamento mattutina.
Arrivato nel Ducato da svincolato, dopo le 53 presenze nella massima serie raccolte nell’ultimo biennio, il difensore romano, classe 1998, è raccontato come è nata e come si è concretizzata la trattativa che lo ha ri-portato alla corte di mister Pecchia che già lo aveva allenato a Cremona in cadetteria.
Valeri è stato accompagnato davanti ai microfoni dal direttore sportivo Mauro Pederzoli, che lo ha introdotto con queste parole: «Contentissimi di avere Valeri, giocatore che conosciamo benissimo e che è sempre stato nelle nostre liste di candidati: quest’anno si è concretizzata la possibilità di contattare e contrattare. È pronto a dare il massimo di se stesso per il Parma Calcio, conosce bene il campionato di Serie A e il nostro allenatore: si è integrato benissimo nel gruppo in questi primi giorni di allenamento».
Di seguito le dichiarazione rilasciate da Valeri durante la conferenza stampa, a cui eravamo presenti anche noi di SportParma.
LAZIO NO, PARMA SÌ «Ho avuto contatti con la Lazio, eravamo arrivati a un accordo che, non per ragioni economiche, non si è concretizzato. Appena è arrivato il Parma non ho esitato ad accettare la proposta. Conosco molto bene la storia del club. Con il mister avevo già lavorato, so molto bene come lavora. Però, il posto te lo devi guadagnare sempre sul campo».
FATTORE GRUPPO «C’è un gruppo solido e sano e già questo è un principio. Sono sempre stato in gruppi (Cremonese e Frosinone, ndr) che avevano stravolto la base; qui, invece, si riparte dagli stessi giocatori e dalla cosa che bellissima che avevano fatto l’anno scorso».
DA “QUINTO” A “QUARTO” «Con Pecchia avevo già giocato a quattro, non è un problema per me: anche la difesa a quattro è un modulo che mi va a genio».
CHI HA IMPRESSIONATO DI PIÙ? «Io compagni già li conoscevo perché li avevo affrontati un paio d’anni in Serie B: nessuno mi ha impressionato, tutti sono all’altezza. L’anno scorso il Parma ha stravinto sia sul piano fisico sia sul piano del gioco. Ha fatto la differenza il gruppo: come ho detto prima, ho trovato un gruppo solito, in cui mi sono integrato bene».
CALENDARIO IN SALITA «Cambia poco: fai la Serie A, è normale che ogni due o tre partite trovi una big: Anzi, sono tutte big. Però il Parma non deve aver paura di nessuno, se la può giocare benissimo con tutte».
L’IMPATTO CON LA CITTÀ «Ancora non sono uscito dal centro sportivo perché dormo qui in attesa di un alloggio. Avevo girato in città con la mia compagna qualche tempo fa: Parma città bellissima, merita tanto».
I RICORDI AL “TARDINI” «Al Tardini ci ho giocato solo una volta, il primo anno di Cremona, quando avevamo vinto. Una volta ero andato a vedere una partita al Tardini, perché ero di passaggio: fa una grande impressione. Si sente l’importanza di quello che è stata la società».
LE CHIAMATE DI PECCHIA «È il terzo anno che faccio la Serie A: deve essere un punto di partenza dopo tutto quello che ho fatto fin qui. Ho parlato solo col direttore, col mister poco e niente».