Aliou Traorè ha incontrato i giornalisti in un appuntamento stampa al Centro Tecnico di Collecchio, per presentarsi dopo le prime settimane di lavoro con il club.
“Sono un giovane centrocampista francese, in inglese si direbbe che sono un box to box: amo impostare il mio lavoro sulla corsa ma anche sulla conduzione di palla, cerco di lavorare bene sia in fase difensiva che in quella di attacco. Mi piace interpretare il ruolo del numero 8, quindi il centrocampista centrale è quello nel quale mi sento più a mio agio rispetto ai mezzi che ho a disposizione”
“Rispetto al campionato francese e al Caen dove ero lo scorso anno, questo è un club con un ambiente molto bello, ci trattiamo come fossimo parre di una famiglia; anche le strutture qui sono di ottimo livello. Il campionato è certamente difficile e competitivo. Il rapporto con Maresca? Direi che è già buono, al momento non abbiamo ancora parlato a fondo ma la stagione è lunga e ci sarà tempo”
“Non vedo l’ora di indossare questa maglia, per me è un onore: mi è stata raccontata la grande storia di questo club. La trattativa? Sono arrivato a parametro zero, avevo altre offerte ma potevo scegliere la mia destinazione: sono stato subito colpito dal progetto del Parma, un progetto ambizioso. Questa è una delle principali motivazioni che mi hanno spinto a venire qui”
“Giocare con Buffon? Che dire, prima per me giocare con lui significava sceglierlo ai videogiochi e spesso scherziamo sul fatto che lui potrebbe essere mio padre perchè io ho 20 anni. Lavorare con lui giorno dopo giorno è come un sogno, tutti i consigli che mi regala sono importantissimi per crescere”
“La scorsa stagione per me è stata letteralmente la prima da professionista, al Caen abbiamo ottenuto la promozione e tutto quello che ho imparato posso provare a riportarlo qui. Quel che serve è prima di tutto il comportamento che un calciatore deve avere dentro e fuori dal campo, oltre al curare tutti i minimi dettagli, dall’attitudine che mostri in allenamento al mangiare e al dormire bene”.
“Purtroppo non conosco ancora bene la città, ma è importante farlo perchè essere in sintonia con l’ambiente può aiutare anche il tuo livello di gioco, dunque voglio trovare il tempo per un giro assieme agli altri ragazzi francesi come Coulibaly e Bonny. A chi mi ispiro? Per etica del lavoro e per attitudine direi Cristiano Ronaldo”