Quella del 30 giugno, come ogni fine stagione, è una data spartiacque nel mondo del calcio. E lo sarà anche per il Parma, al termine di una stagione esaltante, probabilmente trionfale.
Ma l’ultimo giorno dell’annata 2023/2024 almeno per tre tesserati crociati rischia di non avere un seguito nei mesi a venire. In attesa che la squadra di mister Pecchia conquisti la matematica certezza della Serie A (per la quale mancano “solo” 14 punti), il presidente Kyle Krause e suoi Managing Director (Martines per l’area Corporate, Vaeyens per la parte sportiva) staranno progettando il futuro del club. I primi passi da compiere riguarderanno i temi dei rinnovi: i rebus legati a coloro che andranno a scadenza nel 2025 (vedansi Man e Mihaila) sono urgenti, ma prima c’è da pensare al destino di chi esaurirà il proprio contratto fra tre mesi.
I profili in bilico sono quelli del ds Mauro Pederzoli e dei difensori Cristian Ansaldi e Vasileios Zagaritis. Probabile che il loro destino sia già segnato, visto che il tanto atteso prolungamento fin qui non c’è stato. Sicuramente il caso del 62enne dirigente – a Parma dal 2019/2020 come capo dell’area scouting e dal 2021/2022 promosso a direttore sportivo – è quello più spinoso perché, ça va sans dire, dalla sua eventuale permanenza dipenderanno le scelte di un mercato che necessiterà di scelte ponderate e tempestive, soprattutto in caso di promozione. E, poi, la nomina del ds ha sempre ricadute inevitabili sull’allenatore: anche il destino di Pecchia (che, come Pederzoli, le più disparate voci di radiomercato danno nella lista dei desiderata del Napoli) potrebbe dipendere dalla conferma dell’attuale uomo-mercato o da un eventuale arrivo di una nuova figura. E, qualora fosse a lui nota (lo juventino Cherubini, ora inibito, e l’ex bianconero Tognozzi, ora al Granada), ecco che l’addio dal tecnico di Formia sarebbe molto improbabile.
E poi ci sono i terzini sinistri Ansaldi e Zagaritis, il “vecchio” e il “giovane”. Al suo secondo anno nel Ducato, il 37enne argentino, chioccia del gruppo e uomo spogliatoio in questa stagione, è stato protagonista con 1 assist, 12 presenze e 355’ in campo, tutto entro le prime 15 giornate. Ma contro il logorio del tempo, dopo una lunga e invidiabile carriera (nel suo palmares: 1 Supercoppa spagnola, 2 campionati russi, 1 Coppa di Russia, 3 Supercoppe di Russia), anche un “guerriero” come lui può farci poco.
Tempo che, invece, non manca al greco, classe 2001 – arrivato a Parma nel gennaio di tre anni fa, quando la squadra crociata stava retrocedendo –, di certo desideroso di dare una svolta al proprio futuro. L’ex Panathinaikos, partito quasi sempre tra i titolari a inizio stagione è sparito, strada facendo, dal campo fino alle recenti riapparizioni contro Brescia e Feralpisalò, che hanno fatto salire il suo minutaggio a 455’ per un totale di 8 gettoni di presenza. L’imminente scadenza del contratto, inevitabilmente, ha finito per influire sulla sua prolungata “sparizione” dai campi senza segnali di apertura sul fronte rinnovo.
Ma, nonostante i mesi trascorsi dietro le quinte, a fari spenti, l’impegno e la professionalità di Ansaldi e Zagaritis non sono mai mancati e il finale di stagione sarà l’occasione per loro per provare a meritarsi un prolungamento col Parma o una chiamata da nuove società.