È un Pecchia sereno e lucido, come al solito, quello che si presenta ai microfoni della sala stampa di Collecchio dopo Cagliari e prima di Benevento.
I concomitanti (e bizzarri) esoneri in altre piazze esigenti, come Terni e Genova, che condividono la stessa classifica del Parma, il recente pareggio in terra sarda e l’imminente sfida contro i sanniti non rappresentano affatto un carico di pressione per il tecnico crociato che, al contrario, nell’odierna conferenza, rispondendo alla domanda di un collega, ha voluto sottolineare come non ci sia assolutamente presunzione nei suoi ragazzi. Il Parma crea, semina: deve solo imparare a raccogliere i frutti di una grossa mole di lavoro, che invece talvolta viene sperperata sotto porta.
Nessuna novità rilevante emersa relativa al pre-gara: Fabio Pecchia, per la sfida contro il Benevento, non recupera nessuno degli infortunati ancora in infermeria. Il tecnico di Formia resta imperscrutabile circa l’undici anti-Benevento, senza far trapelare indicazioni sulle ipotetiche scelte di formazione, con qualche possibile cambio che comunque resta ipotizzabile viste le tante gare ravvicinate. Difficile che Pecchia scelgà di schierare tutta l’artiglieria pesante (Vazquez, Bernabe, Mihaila, Man e Inglese) fin dal primo minuto, più probabile che opti per altre scelte più conservative, come la conferma di Camara (reduce dal gol di Cagliari) sull’out destro.
Di seguito vi riportiamo le parole del tecnico del Parma durante la conferenza a cui eravamo presenti anche noi di Sportparma:
GLI ESONERI DI TERNI E GENOVA «L’allenatore vive di questo, non guardo però in casa altrui. L’allenatore vive costantemente sotto pressione, dipendiamo dai risultati e da quello che la squadra produce sul campo. E’ così dal primo giorno, siamo professionisti e sono proiettato sulla squadra. Noi veniamo da due prestazioni di altissimo livello e portiamo a casa un punto. Questo mi da consapevolezza di una squadra che ha costantemente voglia di migliorarsi».
PECCATO DI PRESUNZIONE? «La cosa particolare è che quando si perde si trovano presunzione e supponenza. Quando uno vuole fare un calcio propositivo, palla a terra, creando occasioni e tenendo la squadra avversaria nei trenta metri, allora qualcuno dice che siamo presuntuosi. Quando prediligi qualità e cerchi lo spessore tecnico, se riesci allora hai qualità, se sbagli sei presuntuoso. Il mio lavoro è diverso dal vostro e io devo analizzare le cose: non ho mai trovato presunzione nei miei ragazzi. Abbiamo tanti giocatori di qualità, creiamo tantissimo e portiamo a casa poco».
IL BENEVENTO «Affronteremo una squadra che, al di là dei risultati, ha esperienza per gestire certe partite e saperle vivere. Hanno cambiato diversi moduli, ma noi dobbiamo essere bravi a capire subito la disposizione e il tipo di gara. Non lo possiamo sapere prima e vedremo sul campo».
CONFERMA DI BALOGH «Io vedo la settimana. Valenti era stato fuori per un problema alla spalla qualche giorno e Balogh aveva lavorato molto bene. Ha dimostrato sul campo con una grande prestazione. Poi, comunque, ci sono scelte legate agli avversari e in base a tante cose».
CALO NELLA RIPRESA «Fino a quando la palla la gestivamo noi non abbiamo subito nulla, dopo il gol hanno ripreso energie mentali e subito la nostra pressione. Abbiamo perso le distanze quei dieci minuti, ma è durato molto poco il momento di sbandamento. Poi nel finale siamo tornati quelli del primo tempo con il pallino del gioco dalla nostra parte».
A CAGLIARI CAMBI POCO INCISIVI? «No assolutamente. Fino al gol siamo stati ad altissimo livello, poi abbiamo subito il loro ritorno, ma ci può stare. Gli ingressi sono stati positivi, sia di Estevez che di Tutino ma anche Mihaila e Benek. Poi nel finale abbiamo avuto anche le occasioni per vincerla e c’era ancora voglia. Dopo il gol dieci minuti di partita pazza e poi, anche con l’ingresso di Bonny, abbiamo dato sostanza e fatto quello che dovevamo fare».
(In copertina, mister Pecchia in conferenza a Collecchio – ©Foto: SportParma)