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Parma Calcio

Pecchia: «Ho visto una squadra viva». Ranieri: «Il Parma che mi aspettavo»

Parma Roma 1 0 25a giornata Serie A 2024 2025 gli allenatori Claudio Ranieri e Fabio Pecchia
©Foto: Lorenzo Cattani

Dalla sala stampa dello stadio “Tardini”, le dichiarazioni a caldo del post Parma-Roma (clicca qui per leggere le pagelle).

A rispondere alle domande dei giornalisti presenti in conferenza i due allenatori Fabio Pecchia e Claudio Ranieri, oltre al centrocampista crociato Simon Sohm.

PECCHIA «L’episodio dell’espulsione ha condizionato fortemente l’andamento della gara. Non solo perché siamo rimasti in dieci ma anche per il gol subito subito dopo: sarebbe stato meglio il rigore… Ha rotto la partita e l’ha indirizzata per noi in un senso gravoso. Poco da dire.
Mancata reazione? Mi sento di non essere d’accordo: noi la partita l’abbiamo tenuta viva fino all’ultimo. Giocare un’ora in dieci contro una squadra di palleggiatori, con Paredes che ci ha fatto correre tanto, non è affatto facile. E all’ultimo abbiamo avuto ancora una situazione per andare in gol. L’episodio determina la partita: ho visto una squadra molto viva, che ci ha provato con tutte le energie e con tutte le forze.
Man? Ho pensato anche alla condizione di Dennis. Bonny mi sembra che abbia più energie, più brillante. C’era da fare una scelta con Cancellieri. Nel 2° tempo ci siamo messi con due linee da quattro e con Angelo (Bonny, ndr) la squadra ha fatto quel che poteva.
4 ko di fila? Che i numeri non si possano contestare è evidente. Ma la forza e l’energia che dobbiamo trovare domani la dobbiamo portare sul campo e continuare a lavorare. Il trend non è bellissimo, ma la squadra è viva e questo me la fa vedere con un occhio diverso. L’obiettivo è, lì, alla nostra portata. In questo momento gli episodi girano sempre in una direzione: sta a noi trovare la forza per spingere dall’altra parte. Pellegrino? Ha caratteristiche più simili a Djuric che non a Bonny; il fatto di rivedere un Angelo più vivo e più partecipe dev’essere un aspetto positivo per tutto il gruppo, perché è stato per troppo tempo sottotono.
Il tocco di mano? Gli arbitri la valutano così: quando c’è un’auto-giocata non è rigore. Ecco, io dico che episodi così li dobbiamo girare a nostro favore. La squadra rischiava il tracollo e invece è stata viva. Oggi, sì, si esce con un’altra sconfitta, ma giocare un’ora contro una Roma così vi garantisco che non è così semplice.
Il cambio di Keita? Keita ha fatto una gran bella partita, ma dovevo ripristinare il centrocampo a due: spostare Sohm in fascia mi sembrava poco opportuno. Vedo anche in lui continui miglioramenti. Suzuki? Tutti, nessuno escluso neanche il nostro team manager, dobbiamo stare al top della condizione, se non non si vincono le partite. Se qualcuno è al di sotto, si perdono punti e partite. Contento per Zion e la sua prestazione che gli può ridare autostima.
Troppi errori? Vengono commessi degli errori e li paghiamo a caro prezzo: quando non si vincono le partite. A Cagliari dovevamo andare in vantaggio prima: sotto porta dobbiamo essere più rabbiosi. Oggi, una sbavatura, la paghi a carissimo prezzo. Non sarei così drammatico, tengo d’occhio le valutazioni. Dobbiamo fare le cose al massimo e ridurre gli episodi».

RANIERI «Abbiamo gestito bene la superiorità numerica, ma dovevamo far gol e non rischiare che un gol portasse al pari. Non siamo riusciti a chiudere la partita, un po’ per demerito nostro e un po’ per merito del portiere. Sono amareggiato, ma lunedì, guardando la classifica, sarò un po’ più sollevato.
Mi preoccupavano le “frecce tricolori” che il Parma ha davanti ma… chi le lancia? Bernabé. Allora, con Gourna-Douath, ho voluto bloccare lui, o almeno impedirgli i lanci lunghi. Noi abbiamo un tallone d’Achille: le ripartenze avversarie, ma siamo stati bravi a bloccare quelle del Parma.
Sarò sincero: pensavo che il Parma fosse più nervoso, ma non è così. Il pubblico gli sta dietro, non molla e questo è importante. Se questi ragazzi ci crederanno come quando ero arrivato a febbraio di tanti anni fa, ce la faranno. Io arrivai che il Parma era ultimo in classifica: a Pecchia non do consigli, ma la cura è crederci, allenarsi bene. Questi ragazzi mi sembrano ottimi professionisti e ce la possono fare, perché no?! Non mi aspettavo mosse a sorpresa, magari entrando Bernabé potevo aspettarmi una mezzala più riflessiva a dare una mano a Bernabé, ma invece ha giocato con due mezzali a tutto campo. Alla fine, il Parma è stato come me l’aspettavo».

SOHM «Fisicamente sto bene, sui due tiri ero un po’ stanco ma dovevo fare meglio. Siamo un po’ tristi, ma secondo me abbiamo fatto una partita viva: abbiamo provato a fare qualcosa. Adesso dobbiamo continuare così e fare punti.
Bernabé è un bel giocatore, fortissimo, ma per me non cambia nulla se gioco più alto o più basso, voglio solo aiutare la squadra. Se giochi con uno così, tutto sembra più facile. Poco pericolosi in attacco? Anch’io oggi sul mio tiro ho pensato un po’ troppo, ma dobbiamo continuare anche su questo. Noi parliamo sempre, non solo io ed Enrico ma anche tutti gli altri. Sappiamo che possiamo fare meglio».

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