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Parma Calcio

Pecchia: «Abbiamo saputo soffrire». Begic: «Ci tenevo a entrare»

©Foto: Lorenzo Cattani

Pecchia: «Abbiamo saputo soffrire». Begic: «Ci tenevo a entrare»

Le parole nel post partita di Parma-Cittadella (clicca qui per le pagelle) dalla sala stampa dell’Ennio Tardini.

Davanti ai giornalisti i due allenatori Fabio Pecchia ed Edoardo Gorini oltre a Tjas Begic, autore dell’assist del 2-0.

PECCHIA «Oggi un po’ la partita che ci immaginavamo ma complimenti al Cittadella, perché ha fatto una grande partita. Proprio per questo in una partita cosi i miei sono stati straordinari. In vista del Pisa? Stiamo affrontando questa parte di campionato con un caldo ben fuori dal normale, si sente di tanti infortuni insoliti. Quindi le valutazioni vanno fatte di partita in partita, basandoci sulle condizioni dei singoli. Quest’anno il mio calcio? No, continuo a dire che a me piace allenare, do le indicazioni al club, ma poi alleno, cerco di far rendere al meglio ogni giocatore per dare un’identità di squadra, così come l’anno scorso. Oggi deve dare indicazioni anche per il completamento di una rosa che deve essere in grado di affrontare un campionato. Oggi abbiamo sofferto ma vinto, nei momenti di sofferenza la squadra ha saputo accettare questa sofferenza e cogliere l’occasione quando si è presentato il momento, La serie B è così: quando c’è da essere sporchi, noi dobbiamo saperlo fare. Questo significa maturità. Derby? La difficoltà ad ora è il Pisa, tra 48 ore saremo là ad affrontare una partita. Oggi ci hanno “tirato il collo” e prima di tutto dobbiamo recuperare energie fisiche e mentali. Il messaggio dei tifosi è chiaro e dobbiamo arrivarci, pensando partita per partita. Il doppio cambio? Questione di avere un po’ più di energie, ma le prestazioni di Bonny e Sohm sono state buone, d’altronde siamo andati in vantaggio con loro. C’era la possibilità di inserire i nuovi coi cambi, e finché Bernabé gioca così bene… Cambio modulo? Abbiamo rischiato il pareggio ma dopo il break abbiamo finito in crescendo, lì abbiamo trovato equilibrio e avremmo potuto anche fare il 2-0 ma prima il Cittadella avrebbe meritato di segnare; questo cambio ci ha dato un po’ di stabilità. Io sono pratico, o, in certi sensi, più consapevole della partita e di quello che stiamo vivendo. Guardiamo avanti. Benek ha preso due colpi tra ginocchio e caviglia e mi ha chiesto il cambio ma ho preferito tenerlo ancora un po’ in campo perché avevo altri giocatori in dubbio.
Ricorsi storici col 2017/2018? Io non sono scaramantico, quello che è successo anni fa non mi interessa. Balogh per Circati? Dipende da quello che vedo in settimana, abbiamo bisogno di tutti: ecco perché questa è una partita che deve dare indicazioni, ma avremo sempre bisogno di tutti, tutti dovranno dare qualcosa in più. Gestione del gruppo? Non è tanto la profondità della rosa, in alcuni reparti abbiamo doppi ruoli ma in altri meno. Oggi sono contento di Begic, sta lavorando bene e ha sempre un bel sorriso, anche prima di entrare. Oltre alla giocata straordinaria ci ha messo anche tanto lavoro di sostanza. Abbiamo fatto la partita che si fa di solito con il Cittadella, non mi ricordo di aver mai fatto grandi partite e quindi tanto merito a loro. Difficoltà sui palloni alti? Tanti cross e tanta fisicità in area ma queste le abbiamo difese abbastanza bene. Sulle palle sporche è sempre difficile intervenire, soprattutto in area di rigore quando si rischia di commettere sempre fallo».

BEGIC «Il tuo ingresso? Non so ma io volevo entrare, non posso che ringraziare il mister per avermi dato fiducia. Non è stato il mio ingresso a cambiare la partita, anche quando abbiamo segnato il secondo gol abbiamo dovuto comunque difendere, la difesa ha fatto bene. Non mi è mancato il supporto dei centrocampisti, quando entri così è sempre difficili, devi correre tanto e quando hai palla diventa difficile. Quando sono entrato la squadra ha fatto bene. Sono felice per l’assist ma è più importante la vittoria, anche prima di entrare io e Adri (Bernabé, ndr) ci siamo guardati e ci siamo detti “Io te la metto li, tu arrivi e fai gol”. Mi piace l’uno contro uno, oggi ci sono state poche situazioni, ma so che devo anche difendere.
Tutta la squadra deve guardare di partita in partita, focalizzarsi sulla prossima, che è Pisa. Ci sono 36 partite, tutte da pensare una a una. Non cambierei niente della mia partita, tutto rimane. Conoscevamo come gioca il Cittadella, tanti duelli e tanto calcio poco bello da vedere. Abbiamo fatto due gol, le partite si vincono con questi, abbiamo fatto 2-0 e abbiamo vinto.
Personalitaà? Quando sono arrivato ho chiesto quale numero era disponibile, mi piaceva l’11. Quanti assist sogno? Non penso troppo in avanti, penso più a giocare che a fare assist o gol, se giochi bene dopo arrivano gol e assist. Già al centro del gruppo? Mi piace parlare e stare tanto tempo con tutti, è importante in una squadra in cui si sta tutti insieme e qui non c’erano problemi quando sono arrivato.
Cosa mi chiede il mister? Di dare sempre il 100% in allenamento, di fare bene sia tatticamente che tecnicamente. Sono uno che prova tanto l’uni contro uno, ma sbaglia anche tanto: il mister mi dice di continuare a provare senza fermarmi mai. Pisa? Primo anno in Serie B, non conosco così bene tutte le squadre ma contro di loro so che è sempre dura. È anche la prima partita fuori casa, l’obiettivo è andare a prendere i tre punti come al solito, nient’altro».

GORINI «Imprecisione sotto porta? Analisi chiara, siamo venuti per giocare la partita, ma siamo andati sotto dopo 10 secondi per una nostra ingenuità, anche se il rigore è un po’ generoso. Siamo venuti qui per fare la nostra partita, avremmo meritato anche di segnare ma la differenza la fa buttarla dentro o meno. Diciamo che quando trovo Pecchia non sono molto fortunato, in generale il Cittadella contro Pecchia e contro il Parma è sempre molto sfortunato ma merito a Pecchia. Certo che andare sotto dopo 10 secondi ti condiziona. Nel primo tempo non ci siamo fatti condizionare più di tanto, nel secondo il Parma ha gestito meglio il pallone, ci siamo allungati e abbiamo sofferto un po’ di più. Dispiace perché la prestazione c’è stata e andiamo via con una sconfitta per 2-0, anche immeritato. Dal mercato? Valutiamo in questi ultimi giorni, se c’è qualche giocatore scontento o altre opportunità. Come per tutti gli allenatori dico che sarebbe meglio che il mercato finisse prima dell’inizio del campionato, prendendo in ultimo giocatori che poi ti ritrovi in scarsa condizione o che devi integrare nel gruppo a lavoro iniziato.
È un peccato che manchino due squadre in campionato, con altre che si trovano costrette a giocare qualche infrasettimanale in più. Non è bello neppure che all’estero vedano una situazione del genere».

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