Le pagelle di Torino-Parma (clicca qui) eleggono con un voto altissimo il portiere gialloblù Suzuki, autore di tre parate fondamentali ai fini dello 0-0.
Sugli scudi, oltre al guardiano nipponico, ci sono anche i senatori Delprato ed Hernani, le cui prove danno sostanza e solidità. Molto bene anche Mihăilă, che oltre a cercare insistentemente il gol (colpito un palo) corre a più non posso fino alla fine. Negativo l’ingresso in campo di Benedyczak: il polacco è impalpabile.
Ecco le pagelle di Sportparma.
SUZUKI 7,5 Nei primi 18’ nega due volte, con altrettante prodezze, il gol a Che Adams che lo impegna di testa e con un tiro al volo. Quando va a terra (e fuori dal campo) prima del previsto, c’è Valeri a soccorrerlo. Salva i suoi anche sulla sirena: prodigioso al 95’ sulla bordata di Linetty. Insuperabile.
DELPRATO 6,5 Torna alle origini nel ruolo di terzino. Ammonito dopo un quarto d’ora, ma non sembra risentire della spada di Damocle che pende sulla sua testa. Nel finale chiude con gran mestiere nei duelli con un più fresco Njie.
BALOGH 5,5 Fatica a prendere le misure a Che Adams nel primo tempo; va un po’ meglio nella ripresa, anche perché lo scozzese cala vistosamente il suo tasso di pericolosità.
VALENTI 6 Pulisce l’area con tanti interventi: non sempre composti, ma tutti molto efficaci. Molto coinvolto nel gioco (42 passaggi), chiude una performance immacolata senza commettere nemmeno un fallo.
VALERI 5,5 Decisivo nel salvataggio sullo slalomista Karamoh, ma il duello sulla fascia con Lazaro lo vede spaventosamente in affanno.
HAINAUT 6 Spirito di adattamento al servizio della squadra: gioca da mezz’ala destra in un inedito centrocampo a tre. Dà una mano sostanziale alla fase difensiva: oltre a tanti ripiegamenti, nella sua ora in campo si contano 1 tackle, 1 fallo subito e 11 passaggi.
(11’ st) Bonny 6,5 Il suo ingresso accende la squadra: calcia (alto) appena 120” dopo l’ingresso in campo, ci riprova da fuori al 62’ e chiama il portiere alla parata in corner. Pericoloso.
SOHM 6 Contro Ricci e soci il primo imperativo era non regalare spazi: si mette lì nel mezzo a battagliare (2 tackle, 2 falli fatti). Quando può, prova anche a rompere le linee granata con qualche ripartenza: ne imbastisce una potenzialmente letale poco dopo la mezz’ora.
HERNANI 6,5 La sua presenza preziosa, davanti alla difesa, dà centimetri e certezze alla squadra. Quando ce l’ha lui, il pallone è in banca: con 40 passaggi è il gialloblù più coinvolto fino al momento della sua sostituzione. Tenta anche due tiri, ma solo di alleggerimento.
(29’ st) Keita 6 Poco più di un quarto d’ora a disposizione per tenere la posizione nel mezzo: senza infamia e senza lode, 9 passaggi e qualche duello aereo ingaggiato.
ALMQVIST 6 Fa tanto lavoro sporco in copertura: più che un terzo d’attacco è un quarto di centrocampo. Bravo ad arginare le avanzate di Sosa sul suo lato. Ficcante in una ripartenza al 34’: il suo passaggio a centro area viene sventato sul più bello da Maripán.
(22’ st) Benedyczak 5 Spezzone di secondo tempo insipido. La sua performance non sa di carne né di pesce. Tocca pochissimi palloni, non lo si vede quasi mai.
MIHĂILĂ 7 A quattro anni esatti dal debutto in massima serie, cerca con insistenza il 1° gol stagionale. Scalda dopo 3’ i guantoni di Milinkovic-Savić con un destro da fuori; poi, segnerebbe anche ma l’assistman Cancellieri è in fuorigioco; nella ripresa, con due azioni insistite, prima, stampa il palo e, poi, manda alto (di poco). Intraprendente.
CANCELLIERI 6 Confezionerebbe un assist d’oro per Mihăilă, ma la sua posizione di partenza è in fuorigioco. È lo spunto più significativo di una partita di sacrificio, spesa a fare a sportellate con gli “armadi” della difesa granata (2 falli subiti) e a giocare i pochi palloni gestibili (19 passaggi in tutto).
(22’ st) Haj Mohamed 6 Coinvolto dai compagni per lo più in un finale in riserva: affronta con personalità Pedersen sul lato sinistro, cercando sempre la giocata, ma i suoi palloni scodellati in area non sortiscono effetto.
All. PECCHIA 6,5 L’emergenza è totale e per l’occasione cambia la disposizione dei suoi: niente 4-2-3-1, sacrificato sull’altare di un solido 4-3-3. La mossa di schierare Hernanei davanti alla difesa, in una partita così fisica, consente di arginare le vie centrali. L’attacco risente un po’ di una squadra col baricentro più basso, ma le occasioni sono arrivate lo stesso, specie in ripartenza. Alla fine il punto (con clean sheet) è tanta roba.