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Ondrejka: «Sono creativo, ma voglio migliorarmi sotto porta»

Parma Calcio

Ondrejka: «Sono creativo, ma voglio migliorarmi sotto porta»

Per Jacob Ondrejka il miglior auspicio è che, come accaduto il 22 agosto scorso, la conferenza stampa di presentazione di uno svedese (mediata, oggi come allora, dall’interprete Mirko) possa avere lo stesso impatto sull’imminente gara col Milan.

Quel giorno toccò al connazionale Pontus Almqvist, che 48 ore dopo si sarebbe reso protagonista contro il Diavolo con l’assist vincente del 2-1 finale. Il sogno di Jacob è fare altrettanto: giocare già domenica a Milano, proprio contro i rossoneri, e magari segnare. «Sarebbe fantastico». Ma la scelta finale spetterà soltanto a mister Pecchia. Intanto l’ex Anversa (7 gol e 5 assist in 26 partite) arriva pronto all’appuntamento, e questo è già qualcosa.

C’è poi da capire come s’integrerà nel gruppo crociato e quanto sarà fin da subito adatto al calcio italiano. Le sue caratteristiche di “dribblomane” e crossatore potrebbero essere una risorsa sia sulla fascia sinistra (quella che predilige) sia sulla destra, da dove potrebbe far scaturire i suoi cross. In Belgio ne aveva sfornati 78: «Battevo tutti i calci piazzati» ha detto l’ex Anversa in sede di presentazione. L’obiettivo sarà anche quello di migliorarsi in fase realizzativa: la media di 2.09% tiri a partita, con una precisione del 34.3%, è un dato su cui lavorare. «Cercherò di segnare di più, so che posso fare meglio».

Queste tutte le dichiarazioni rilasciate, in inglese, dal nuovo arrivato Jacob Ondrejka nel suo primo appuntamento davanti ai microfoni del “Mutti Training Center” di Collecchio.

L’ARRIVO A PARMA «Arrivo in una situazione un po’ di difficoltà, sono qui per aiutare la squadra e per dare il mio contributo: in prima battuta in campo ma anche per fuori. Sono felice di essere qui».

LE PAROLE CON PECCHIA «Ho parlato con lui sin dal primo giorno. La mia posizione preferita è esterno alto a sinistra, ma mi ritengo un attaccante mobile, non ho nessun problema a giocare da numero 10, da esterno alto a destra o da seconda punta. Sono disponibile a giocare in qualsiasi posizione sul fronte d’attacco, ma la mia posizione preferita è da esterno alto a sinistra».

INVESTIMENTO GIOVANE «È una cosa positiva che il club creda nei giovani: è importante sentire la fiducia della squadra e della società. Non è sempre facile che accada questo».

CREATIVITÀ «Mi definisco creativo in campo. Mi piace dribblare, mi piace l’uno contro uno e fare gol, ma non vivo per il gol. Cerco sempre di aiutare la squadra in quelli che sono i pre-assist, non contano solo i numeri: sono un giocatore creativo, mi piace far divertire i giocatori in campo e fare il meglio di me».

CROSS «Effettivamente voglio migliorare me stesso, essere maggiormente concreto davanti alla porta e fare più gol. In tema di cross, in Belgio battevo tutte le palle ferme e i calci d’angolo: il dato dei 78 cross è forse un po’ “sporcato” da questo elemento; forse questa non è la statistica migliore. Cercherò di fare più gol, so che posso fare meglio».

ALMQVIST & KEITA «Aiuta molto arrivare in un ambiente nuovo e trovare persone che già conosci e che parlano la stessa lingua. Anche Mathias (Løvik, ndr) è norvegese, ma ci parliamo perfettamente. Conoscevo già Mandela Keita: lui, come Almqvist e Løvik, è molto utile in campo e fuori. Sono molto contento per questo. All’inizio c’è sempre qualche difficoltà in più, ma sono contento di averli fin dall’inizio. Ma devo dire che anche gli altri compagni mi hanno aiutato molto ad accogliermi».

FASE DIFENSIVA «Sono un esterno alto e mi piace attaccare. In Svezia, nel percorso giovanile, si lavora tanto sulla difesa: ci hanno insegnato da giovani a difendere, sono assolutamente pronto a dare il mio contributo anche in fase difensiva».

LA FINALE DI WEMBLEY «Ne sono a conoscenza. Anche perché lo scorso agosto c’era stata l’amichevole Anversa-Parma con una premiazione di alcuni giocatori di quella finale. Ne sono a conoscenza».

IL CALCIO ITALIANO «Seguo da tempo la Serie A, non fosse per la presenza di Ibrahimovic. Tutti in Svezia conoscono e seguono la Serie A. Il Parma ha avuto una stagione con qualche difficoltò, ma penso abbia tutti i mezzi per venirne fuori».

MODELLO ZLATAN «Zlatan Ibrahimovic è un riferimento e una fonte di ispirazione. Il più grande giocatore che abbia mai giocato per la Nazionale svedese: da parte mia l’obiettivo è almeno avvicinare quello che lui è riuscito a fare».

N° 17 «È un numero che avevo all’Anversa, prima di cambiarlo. E poi il 17 è anche il numero di Hazard al Chelsea, anche lui è un modello per me».

MISTER VAN BOMMEL «La mia miglior qualità è che sono un giocatore creativo: trovare lo spazio per l’ultimo passaggio prima del gol, lo spazio per tirare in porta. La creatività è la mia miglior qualità. Altri allenatori prima di Van Bommel cercavano di farmi sfruttare le mie qualità: lui mi ha fatto fare uno step di crescita. Lo ritengo un buon allenatore».

15° STRANIERO PIÙ PAGATO «Onestamente non ci avevo pensato, ma da parte mia sono semplicemente contento di essere qui. E pronto ad aiutare il team, a rendere tutti contenti, in primis il direttore sportivo per avermi portato a Parma. Non vedo l’ora di iniziare la mia nuova esperienza qui».

BROLIN «Lo conoscono chiaramente, è un altro grande giocatore svedese. Non ho mai parlato con lui di persona, ma proprio ieri, dopo che io ho postato su Instagram una storia del mio arrivo qui, lui mi ha risposto commentando “Club fantastico!”. Sono felice del suo saluto».

ARE YOU READY? «Ho giocato 82’ l’ultima settimana. Sono entusiasta e al 100% pronto per giocare. Con oggi ho fatto la seconda seduta, domani la rifinitura e domenica si gioca. Dopo la scelta dell’allenatore, ma io sono pronto a giocare. Sarebbe fantastico fare gol».

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