Il percorso di approvazione del progetto del nuovo stadio Tardini continua ad essere pieno di ostacoli.

Dall’ottimismo delle scorse settimane, infatti, si è passati ad una situazione di cauta incertezza, proprio mentre la Conferenza dei Servizi e il soggetto proponente, cioè il Parma Calcio del presidente Kyle Krause, continuano a dialogare per arrivare quanto prima al traguardo e successivamente all’inizio dei lavori che secondo le intenzioni del patron americano dovrebbero partire nel 2024.
Previsioni che, stando alle ultime indiscrezioni, rischiano di subire ulteriori ritardi a causa di problematiche legali e procedurali, non a caso nei giorni scorsi il quotidiano parma.repubblica.it ha svelato come il Comune di Parma abbia “potenziato lo staff giuridico-legale” per l’analisi progettuale dello stadio e per fronteggiare eventuali ricorsi, oltre che mettersi al riparo da eventuali denunce.
Ritardi ma non solo, perché sullo sfondo c’è il rischio che tutto l’iter burocratico passi delle aule comunali a quelle del tribunale, il quale potrebbe essere chiamato ad esprimersi sulla validità o addirittura sull’annullamento dell’intero progetto.

Come spiegato le scorse settimane su Sportparma, uno dei nodi principali da sciogliere resta quello relativo al piano economico finanziario presentato dal Parma Calcio (oltre alla durata della concessione). Un aspetto, quest’ultimo, che non convince sia tecnici che politici (una parte, non la maggioranza), oltre al “Comitato Tardini Sostenibile”, da sempre in prima linea contro il progetto. Dubbi che, come detto, rischiano di finire in tribunale, complicando ulteriormente la situazione.

Le festività natalizie fermeranno momentaneamente la “contesa” ma da gennaio il Tardini tornerà ad essere un argomento bollente. Intanto avvocati, politici, tecnici e comitati affilano le armi.