Dalle stelle alle stalle in pochi secondi. Prima il paradiso e poi l’inferno a San Siro. I tifosi, molti di loro, hanno individuato in Fabio Pecchia il principale colpevole della rocambolesca sconfitta di ieri a Milano. Sul web e sui social si legge un po’ di tutto, il tecnico ha il mirino puntato addosso per i cambi effettuati nella ripresa.
Un misto di ingratitudine, delusione e impazienza che alimenta polemiche e incomprensioni, come spesso accade in Italia, in attesa che i risultati del campo – si spera- diano un segnale forte e invertano la rotta, oltre a spegnere i giudizi della piazza; altrimenti si rischia il caos.
LE SCELTE DI PECCHIA
Partiamo dalla sconfitta in casa del Milan (3-2) e dai cambi della ripresa finiti sotto accusa. Riepilogo: al 24’ st Almqvist, Camara e Haj prendono il posto rispettivamente di Man, Djuric e Hernani; al 33’ st l’esordio di Lovik al posto di Mihaila; infine al 38’ st Hainaut sostituisce Cancellieri. Apriti cielo. Eppure il primo slot di cambi aveva sortito effetti strabilianti con il Parma in vantaggio grazie al gol di Delprato (1-2) propiziato dai due nuovi entrati, Lovik e Camara, appunto.
Sull’1-2 il Milan si riversa – logicamente – nella metà campo del Parma, e cominciano i dolori; Pecchia prova a correre ai ripari ma preferisce non rinforzare una difesa in sofferenza e opta per scelte coraggiose ma che non portano frutti, anche perché in panchina non ci sono grandi alternative difensive se non il diciottenne Leoni (1,93 m). Comunque, Hainaut è costantemente in apnea e la difesa imbarca acqua da ogni parte. E sulle palle alte non c’è storia, anche perché il gigante Pavlović (1,94 m) staziona fisso nell’area gialloblù, senza trovare adeguata resistenza.
Viene fuori una rimonta che ha dell’incredibile, tutta in pieno recupero, grazie ai gol di Reijnders e Chukwueze. Geniale per il Milan, tremendamente ingenua per un Parma brillante e astuto fino al 2-2.
PRIMO TEMPO E ZONA CESARINI
Maledetto recupero, maledetta zona Cesarini: la squadra di Pecchia ha subito 4 reti oltre il 90’, la peggiore squadra della Serie A dopo il Como (7 reti) in questa speciale classifica. Tuttavia è lo stesso dato dei gol segnati in pieno recupero (4), tanto da risultare uno dei migliori rendimenti della Serie A 2024-25; solo la Lazio ha fatto meglio (5). Più in generale, se le partite durassero solo un tempo il Parma sarebbe addirittura 11° con un bottino di 27 punti, 7 in più rispetto ai 20 punti complessivi e finali. Un altro mondo.
DIFESA COLABRODO
Tuttavia il problema principale resta quello della difesa: 39 gol subiti (1,77 a partita), così distribuiti: 14 nel primo tempo, 21 nel secondo, 4 nel recupero. Troppi.
Il Parma griffato Pecchia è una creatura che viaggia alla media di 0,90 punti a partita. Andatura che rende molto incerta la lotta salvezza.
SFIDA SALVEZZA
La sfida di venerdì al Tardini contro il Lecce, dunque, è un viatico estremamente importante, per non dire fondamentale; siamo “solo” alla 22a giornata di campionato e tutto può essere ribaltato. Senza catastrofismi.
(Foto credit Parma Calcio 1913)