Chi nutriva speranze alla vigilia di sfatare il “tabù Roma” all’Olimpico si sarà dovuto ricredere. Il Parma torna in Emilia con l’ennesimo ko maturato nello stadio della Capitale e trascorrere un Natale indigesto con i 5 gol sul groppone presi oggi.
Un qualche motivo ci sarà se in 28 trasferte romane il Parma ha vinto solo una volta (nel ’97) e pareggiato in sole 6 occasioni. La partita di oggi racconta di una storia a senso unico e di una sconfitta senza appello per “l’allievo” Pecchia contro il “maestro” Ranieri. Due formazioni reduci da due brutte sconfitte: la Roma l’ha riscattata subito, il Parma no. E il risultato finale (5-0) dimostra tutti i limiti della rosa dei ducali e del loro allenatore, che anche stavolta non si è adattato a un avversario tutt’altro che in salute e che, alla vigilia, aveva un solo punto in più in una classifica pericolante.
La gara del lunch match aveva visto i crociati partire anche con il piede giusto, con un’occasione da gol dopo 120”, ma la partita è durata una dozzina di minuti, quando i Lupacchiotti l’avevano già indirizzata a loro favore sul 2-0. Da lì, una partita gestita in scioltezza fino ad arrivare allo 5-0 conclusivo, nonostante un possesso palla alla pari nella ripresa (51-49% per i Mancini e soci).
Un pomeriggio nero, nerissimo per i crociati, che hanno visto anche Delprato e Valeri uscire per infortuni. Si spera non siano seri, perché l’infermeria è già affollata. Forse per settimana prossima tornerà utile anche l’esiliato Di Chiara…
LE SCELTE Pecchia aveva detto che Mihaila aveva dato buone indicazioni in settimana e, puntualmente, il rumeno numero 28 resta in panchina: a sorpresa a fargli compagnia c’è anche l’ex Cancellieri, perché titolari sulla trequarti, accanto all’inamovibile Man, ci sono Haj Mohamed e Almqvist. Sorpresa anche in difesa: sulla destra torna Coulibaly, rimasto sempre a guardare nelle precedenti tre uscite.
Cambia qualcosa anche Ranieri rispetto alle formazioni previste alla vigilia: El Shaarawy viene preferito a Celik e gioca al fianco di Dybala, Saelemaekers sulla destra a tutta fascia. Ce la fa Hummels: nel trio arretrato c’è lui e non Hermoso.
UNO-DUE MICIDIALE Partenza scoppiettante. I crociati, già allo scoccare del 2’, creano il primo pericolo: Sohm recupera palla e imbuca Bonny, che in diagonale di destro calcia a lato. La risposta della Roma non si fa attendere. Con quattro tocchi di prima, al 6’, Angelino ed El Shaarawy dialogano e Dovbyk calcia subito: sul fondo. Un minuto dopo, però, la pressione della Roma si concretizza in un giusto calcio di rigore: fallo di Balogh su Dybala, che dal dischetto spiazza Suzuki e porta avanti i giallorossi. 1-0 quando sul cronometro scatta l’8’. I giallorossi aumentano la velocità del gioco e nel giro di poco creano, dapprima, un’altra occasione (Suzuki blocca su Kone), poi raddoppiano: Dybala allarga il gioco, Angelino sviluppa e crossa dalla sinistra, Saelemaekers infila al volo sul primo palo, con la complicità del portiere giapponese.
Sotto di due reti in meno di un quarto d’ora, il “vecchio” Hernani prova a svegliare i suoi al 19′ con un staffilata dai 30 metri che costringe Svilar (con l’aiuto della traversa) a una parata spettacolare all’incrocio dei pali. Un paio di minuti dopo prova a imitarlo Valeri, ma senza inquadrare la specchio. Nonostante le occasioni create dalla distanza, Pecchia capisce che qualcosa non va e abbassa sulla linea dei centrocampisti Haj Mohamed: Parma col 4-3-3 dal 25’. La mossa tattica sembra restituire maggiore equilibrio ai suoi che chiudono tuti i varchi, almeno fino al 45’ quando il filtrante di Paredes sorprende la coppia Coulibaly-Delprato e consente a El Shaarawy di ritrovarsi da solo contro Suzuki, che si oppone col corpo. Si va negli spogliatoi sul 2-0, con i locali in pieno controllo per possesso del pallone (58%) e tiri totali (9-5).
CAPORETTO La ripresa si apre con l’ingresso di Camara, ma la sostanza non cambia: la Roma ha fretta di chiudere la pratica e, quando attacca, è micidiale. Al 6’ Suzuki si ritrova spiazzato dal rimpallo fortuito su Dovbyk su tiro di Saelemaekers e Dybala, da due passi, insacca a porta sguarnita. La posizione dell’argentino è regolare: la sua doppietta, per il 3-0, la certifica il VAR.
Pecchia cambia ancora: dentro Cancellieri e Valenti, fuori Almqvist e Delprato (per guai fisici). Poi, al 13’, anche Valeri alza bandiera bianca: in panchina non c’è il suo sostituto naturale Di Chiara (non convocato), così il mister di Formia butta nella mischia, un altro attaccante, Benedyczak e adatta Cancellieri da terzino sinistro.
L’unica a ama a disposizione dei crociati sembra essere quella del tiro da fuori: al 21’ Camara sorprende un immobile Svilar, cogliendo la parte alta della traversa. Quattro minuti dopo, il Parma esaurisce le sostituzioni (mentre la Roma non ne farà nemmeno una): Bonny lascia il campo, dentro Mihaila a cui Pecchia, fedele alla sua difesa a 4, chiede di sacrificarsi da fluidificante di sinistro. E al 27’ il rumeno, appena entrato, dimostra di non essere a sua agio in difesa, travolgendo Saelemaekers nella propria are: secondo penalty di giornata per i giallorossi, stavolta trasforma Paredes. Suzuki sceglie ancora il lato sbagliato. 4-0.
Il finale non ha più senso: i giallorossi calano anche la cinquina, senza nemmeno tirare in porta, al termine di un’azione avvolgente quando Dovbyk (38’) appoggia di ginocchio l’assist di Dybala, a sua volta pescato da Koné tra le linee di un’inesistente difesa del Parma, che incassa il 33° gol del campionato. Dato che avrebbe potuto essere subito riscritto, se all’89’ la Joya non avesse calciato in Curva il pallone per il possibile 6-0. L’ultima azione del match è un tiro da biliardo di Man, al 90’, che chiama Svilar alla parata a mano aperta per difendere il 5° clean sheet: per i crociati non c’è nemmeno il gol della bandiera. Finisce così. Finisce malissimo.
ROMA – PARMA 5-0
Reti: pt 8’ rig. Dybala, 13’ Saelemaekers; st 6’ Dybala, 28’ rig. Paredes, 38’ Dovbyk
ROMA (3-4-2-1): Svilar; Mancini, Hummels, Ndicka; Saelemaekers, Koné, Paredes, Angelino; Dybala, El Shaarawy; Dovbyk.
A disposizione: Ryan, Marin, Sangaré, Hermoso, Dahl, Abdullhamid, Celik, Soulé, Le Fée, Zalewski, Baldanzi, Pisilli, Pellegrini, Shomurodov. Allenatore: Ranieri.
PARMA (4-2-3-1): Suzuki; Coulibaly, Balogh, Delprato (9’ st Valenti), Valeri (13’ st Benedyczak); Sohm, Hernani; Man, Haj Mohamed (1’ st Camara), Almqvist (9’ st Cancellieri); Bonny (25’ st Mihaila).
A disposizione: Chichizola, Corvi, Leoni, Trabucchi, Keita, Plicco. Allenatore: Pecchia.
Arbitro: sig. Di Bello di Brindisi.
Assistenti: sig. Lo Cicero di Brescia e sig. Fontemurato di Roma 2.
Quarto uomo: sig. Galipò di Firenze.
VAR e AVAR: sig. Di Paolo di Avezzano e sig. Camplone di. Pescara.
Note: stadio Olimpico di Roma. Ammoniti: al 23’ Bonny (P), al 5’ st Almqvist (P), al 19’ st Angelino (R) per gioco falloso. Falli fatti: 10-9 (5-3). Tiri totali: 19-9 (9-5). Fuorigioco: 4-0 (3-0). Corner: 5-2 (2-2). Recupero: 1’ pt; 0’ st.