Nuovo appuntamento con il “Gede risponde”, la storica rubrica di Sportparma firmata dall’ex allenatore crociato Pietro Gedeone Carmignani per commentare a freddo l’ultima sconfitta del Parma e la 29esima giornata di serie A.
Cosa sta succedendo al Parma?
“Fino a tre settimane si facevano altri discorsi, ora i risultati non sono quelli che ci si aspettava. Ieri il Parma ha creato tantissimo, ma c’è da chiedersi come mai si sbaglia tanto. Forse c’è un po’ di insicurezza, stanchezza fisica e stress, dovuto al fatto che il Venezia non molla mai”.
C’è da dire che ieri il Fano ha vinto con un tiro e mezzo nello specchio della porta (rigore compreso), anche se questo non deve essere un alibi per una squadra della caratura del Parma…
“Il Parma gioca e crea tanto. Le occasioni sono capitate a tutti gli attaccanti schierati da D’Aversa. Bisognerebbe essere dentro lo spogliatoio per capire perché ci sono questi problemi. Ripeto, c’è sicuramente il merito di costruire tante palle-gol ma anche il grosso demerito di sbagliare tanto”.
Cosa pensa dello sfogo nel post partita del Ds Faggiano?
“Non ci si può appellare alla sfortuna. La squadra si deve ritrovare in se stessa, devono parlarne tra di loro e capire se è una condizione mentale che li porta a sbagliare cose anche semplici oppure qualcosa altro. Le parole non contano, contano solo i fatti. E il Parma ora deve solo pensare ad ottenere il massimo da qui alla fine del campionato. Con il Forlì si è visto troppo nervosismo, incomprensibile. Quello è stato un brutto segnale. La maglia del Parma pesa, è la solita frase. I giocatori che sono al Parma sono tutti forti, hanno giocato a certi livelli e quindi queste partite devono vincerle”.
Il primo posto è andato definitivamente o si può ancora nutrire una speranza minima?
“Il progetto per il primo posto è quasi chiuso. Bisogna cercare di ottenere il massimo dei punti fino alla fine della stagione regolare, ora bisogna lottare per il secondo posto perché dà un piccolo vantaggio nei playoff. Non si possono fare calcoli o altri discorsi per arrivare ai playoff nella condizione migliore. Pensiamo solo al secondo posto”.
In serie A il solito copione: vincono le prime tre della classe…
“Il primo tempo della Juventus è stato ottimo, perché la Sampdoria pressava alto e lasciava spazi per le ripartenze. Il primo tempo poteva finire 4-0. Allegri, infatti, si è arrabbiato perché i suoi non hanno chiuso la gara. Nel secondo tempo ha dovuto stringere i denti per portare a casa i tre punti, anche perché la Samp si era organizzata meglio e sapeva tenere il campo”.
La Roma ha vinto una partita ricca di giocate di qualità da entrambe le parti. Probabilmente la Roma ha recuperato una condizione psico fisica che era mancata nelle gare contro Lazio e Lione. C’è questo continuo parlare di Spalletti, bisogna mantenere l’ambiente sereno perché la Roma è ancora in corsa per il secondo posto. Così si disperdono troppe energie.
Per il Napoli sembrava tutto semplice, ma nel secondo tempo l’Empoli ha avuto qualche possibilità. Sarri fa bene ad arrabbiarsi, Napoli dalle due facce. Un risultato che allontana l’Inter dalla Champions League, complice il pareggio di Torino, dove le due squadre hanno giocato fino alla fine per vincere. Pareggio giusto. Se l’Inter non dovesse andare in Champions non è certo per colpa di questo pareggio”.
L’Atalanta si è ripresa alla grande. L’Europa non è utopia?
“La scoppola subita a San Siro non avrebbe mai svilito una squadra come l’Atalanta che va in campo giocando sempre a viso aperto. Con Pil escara gara senza storia, la squadra di Zeman marca sempre a zona e concede tanto. L’Atalanta si giocherà le sue chances fino alla fine”.
A due punti dall’Atalanta c’è il Milan che continua a dare segnali di crescita. E’ d’accordo?
“Il Milan è una squadra che gioca da squadra, al di là delle assenze; contro il Genoa prestazione convincente. Bella azione sul gol di Fernandez, ma anche di Lapadula protagonista con l’assist. Due giocatori che giocano poco, questo è un segnale importante. Un Milan sereno è concreto, nonostante le assenze e il closing”.
Piccola frenata della Lazio, ma niente di grave vero?
“La Lazio non è stata brillante, ma ci può stare. Non è stata padrona del gioco come ci aveva abituato. Pareggio giusto. Così come la vittoria del Bologna: il calcio ci ha insegnato che disperarsi non serve a niente; sotto di un gol e un passo dal baratro, il Bologna ha reagito alla grande facendo 4 gol. Così come la Fiorentina e l’Udinese: i Viola avevano l’ambizione di riappacificarsi con i propri tifosi e non ha regalato niente, disputando una partita molto determinata. Ha provato a vincere sin dall’inizio. Per il Crotone c’è poco da fare”.