Torna la serie A e torna “Il Gede risponde”, la storica rubrica di Sportparma firmata dall’ex tecnico crociato Pietro Gedeone Carmignani. Sotto la lente di ingrandimento il pareggio di ieri sera tra Torino e Parma (1-1).
Come giudica la prova e il risultato del Parma dopo 3 mesi di stop?
“Un buon pareggio. Alla fine del primo tempo era intuibile che il Parma aveva più carisma e qualità tecnica, il Torino sembrava molto più operaio, nel senso che doveva lavorare molto per arrivare alla conclusione. Invece nel secondo tempo le cose sono cambiate, il Torino ha offerto una prestazione ottima dal punto di vista fisico. E’ stato bravissimo Sepe in 3-4 occasioni, rigore a parte; il migliore in campo. In sostanza, il pareggio è apprezzabile per il Parma, un po’ meno per il Toro che ha qualche rimpianto”.
Un calcio senza tifosi e con le urla dei due allenatori e dei giocatori a colmare il vuoto dello stadio…
“Avrei preferito il calcio senza le urla degli allenatori ma con il mormorio continuo del pubblico, ma in questo momento dobbiamo accontentarci. A Roma durante la partita di Coppa Italia si vedevano degli effetti ottici sugli spalti; si cerca di tutto per simulare il tifo, ma ad oggi si sentono solo le urla degli allenatori che possono essere anche costruttive e istruttive per capire meglio il calcio”.
E il ritmo partita l’ha soddisfatta, un argomento su cui si discute molto in questi giorni?
“Dopo 3 mesi non era facile, quindi è pensabile che ci siano più infortuni e ritmi più bassi, ma per il momento, tutto sommato, non vedo un grande calo del ritmo partita, ieri a Torino è stata una partita tirata fino all’ultimo, come Napoli-Inter di Coppa Italia. Semmai il problema è andare avanti con questi ritmi, giocando ogni 3 giorni. Dovranno essere molto bravi gli allenatori, i medici e i dietologi a ritmare e modulare i tempi di lavoro”.
Che tipo di preparazione bisogna fare per ridurre al minimo il rischio infortuni?
“Una preparazione simile a quella dei mondiali e degli europei. Ti alleni, se hai giocato fai una giornata di scarico, l’allenamento principale diventa la partita”.
Questa situazione anomala quanto può influire sulla classifica del Parma e di tutte le altre squadre?
“E’ presto per parlare di classifica. La Juve, ad esempio, non è partita bene, ma nelle sue corde ha sempre l’abitudine a vincere. E’ una complicazione per tutti, ma è presto per fare delle previsioni. La Juve è sembrata appannata, mentre l’Inter col Napoli mi è piaciuta, la Lazio non si è ancora vista. Il Parma ieri ha giocato la sua partita”.
La lunga sosta forzata non sembra aver condizionato il rendimento dell’Hellas Verona…
“La vittoria di ieri che conferma la bontà del Verona di Juric e della condizione generale della squadra. Il Verona è a ridosso del Napoli, stagione eccellente. Il Cagliari di Zenga richiede la massima attenzione, non tanto per la situazione della classifica, ma perché è un periodo piuttosto negativo. Senza dimenticare che ieri gli mancavano Joa Pedro e Nainggolan”.
Sarà un finale di stagione senza Balotelli. E’ l’ennesima occasione buttata al vento?
“Balotelli pensa di avere a disposizione più soluzioni, ma evidentemente non è così. C’è stata un po’ di confusione in tutto questo periodo: il presidente Cellino non voleva riprendere il campionato, poi hanno cambiato idea. Balotelli come sempre è al limite, quando ci sono le polemiche lui c’è dentro. Caratterialmente è un ragazzo che vuole strafare ma non ci riesce. Bisogna essere dentro lo spogliatoio per capire cosa è successo”.