Uno spettacolino, per pochi intimi, ma alla fine è festa comunque: il Parma accede al primo turno di Coppa Italia di serie D, dopo aver eliminato il Ribelle con un pirotecnico 3-2. Una partita ingarbugliata, difficile e per nulla scontata, contro un avversario pieno zeppo di giovanotti di belle speranze che ha dato filo da torcere ad un Parma profondamente ridisegnato da Apolloni, ben nove novità rispetto all’undici titolare di domenica scorsa a Budrio. Forse anche per questo si è visto in campo una squadra, il Parma, che ha faticato a costruire gioco e a mantenere il possesso palla. Più piccante la ripresa, giocata quasi a senso unico, ma solo dopo il gol del vantaggio ospite che ha gelato il “deserto” Tardini. Da questo momento in poi, complici anche gli ingressi di Longobardi, Baraye e Corapi, i crociati si sono trasformati e hanno cominciato a produrre occasioni a grappoli.
La doppietta di Lauria, l’efficacia di Adorni terzino sinistro e la personalità di Simonetti sono le note positive della giornata. Da rivedere Guazzo e Miglietta, così come Cotticelli (indeciso in occasione del 2-1 del Ribelle) che non hanno brillato come in molti si aspettavano, Apolloni in primis.
In definitiva, il 3-2 di oggi emette una piccola sentenza: il Parma due non è all’altezza del Parma uno. Ci sta, ma la differenza appare molto evidente. Questo significa che le scelte di Apolloni in campionato sono quelle giuste, in linea con i valori tecnici della rosa a disposizione. Una rosa composta da molti giovani che devono giocare per crescere e la Coppa Italia è il palcoscenico ideale per farlo. La sensazione è che ci sia molto da lavorare, per crescere, migliorare e amalgamare ancora di più un gruppo che, non va dimenticato, è partito con notevole ritardo.
Ora testa al campionato, con qualche certezza in più (o in meno, secondo i punti vista), domenica al Tardini arriva la Correggese che proprio ieri ha cambiato allenatore.
Parma Calcio
IL COMMENTO: un mercoledì pirotecnico tra certezze e dubbi, ma alla fine è festa Parma
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