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IL COMMENTO: il Tardini è diventato terra di conquista, un’umiliazione senza attenuanti

IL COMMENTO: il Tardini è diventato terra di conquista, un’umiliazione senza attenuanti

Umiliante, inspiegabile, snervante, offensiva, inaccettabile… e chi più ne ha più ne metta. Il Parma perde la quinta partita della stagione al Tardini, sempre più terra di conquista da parte di squadre costruite con budget notevolmente inferiori a quelli dei crociati. L’Ancona, alle prese con gravi problemi societari, tant’è che la squadra ha raggiunto l’Emilia poche ore prima del fischio d’inizio a bordo un pulmino da 30 posti, ha vinto con merito (0-2). Una lezione di umiltà e soprattutto dignità da parte dell’ex De Patre che ha così potuto festeggiare la sua prima vittoria sulla panchina dei marchigiani (dal 17 marzo ad oggi aveva ottenuto solo un punto). Complimenti all’Ancona.
Un successo che, di contro, ha messo a nudo la presunzione e per certi versi l’arroganza di un Parma che in soli tre giorni (vittoria di Padova) ha cancellato quelle certezze e quella fiducia che un po’ affannosamente era riuscita a conquistarsi dopo l’ultima sconfitta in campionato, guarda caso sempre al Tardini, contro il Fano penultimo (0-1). Ma questa volta è stato diverso: un atteggiamento così superficiale non lo avevamo mai visto. E a poco serve discutere sulle scelte iniziali di D’Aversa, a partire dal modulo tattico, un 3-4-3 senza testa e senza coda; per finire all’undici iniziale. Scelte che il tecnico ha rinnegato nella ripresa, quando è tornato al 4-3-3 inserendo Nocciolini e Scavone, inizialmente lasciati in panchina a rifiatare dopo una settimana in cui si è giocato ogni tre giorni. Quest’ultimo aspetto, in particolare, non deve essere in alcun modo un alibi, perché i giocatori sono pagati per correre e dare tutto in campo, anche se si dovesse giocare una partita ogni 24 ore. E oggi al Parma è mancato proprio questo: la serietà e per certi versi anche la professionalità di giocare per vincere, nel rispetto di una tifoseria che a fine gara a fischiato sonoramente i propri beniamini. Ora serve un esame di coscienza, vero, perché non si ripeta mai più un’indecenza del genere, indipendentemente dal risultato, perché quella di oggi è la peggior sconfitta degli ultimi due anni.

 

 

(Nella foto i giocatori del Parma a fine gara si dirigono sotto la curva Nord – Foto Parma Calcio 1913)

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