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calaiò rigore contro cremonese

Parma Calcio

IL GEDE: “Un Parma molto propositivo, Matri sarebbe la ciliegina sulla torta”

IL GEDE: “Un Parma molto propositivo, Matri sarebbe la ciliegina sulla torta”

Nuova stagione e nuovo appuntamento con la storica rubrica di Sportparma, “Il Gede risponde”. Il commento del giorno dopo sul cammino del Parma nel campionato di serie B e sull’intera giornata di serie A. La firma inconfondibile è quella dell’ex tecnico crociato Pietro “Gedeone” Carmignani.

Ben ritrovato mister, partiamo con una vittoria beneaugurante. Che idea si è fatto del nuovo Parma?
“Buon pomeriggio a tutti. Ho visto una buona partita, di fronte due squadre che hanno giocato al calcio; ho visto un Parma molto propositivo, nel primo tempo ha creato molto. Ripresa molto attenta. Parma più pratico con la difesa a 5, nella ripresa, dopo l’ingresso di Lucarelli. Cremonese buona squadra, ma non ancora al meglio fisicamente, anche se ha iniziato la preparazione prima dei crociati. Forse l’effetto Tardini può aver giocato un britto scherzo”.

E’ una vittoria che mette subito in chiaro un concetto: il Parma punta alla serie A?
“Ci sono grandi ambizioni, il campionato di serie B di quest’anno mi sembra alto come valori: Palermo, Perugia, Empoli e Pescara sono squadre attrezzate, oltre al Parma. E’ un A2”.

Il probabile arrivo di Matri potrà spostare gli equilibri?
“Matri sarebbe la ciliegina che completa una torta già favolosa. Calaiò è bravissimo, poi D’Aversa troverà il sistema per fargli stare insieme. Matri mi è sempre piaciuto. E’ vero che gli è stato proposto un contratto di 3 anni (a 33 anni) ma in questo momento bisogna pensare all’immediato, poi si vedrà per il futuro. Se il Parma acquista Matri vuol dire che ha le possibilità economiche per farlo”.

Il passaggio tra la nuova e la vecchia società non è ancora completato del tutto. Dubbi?
“La ‘vecchia’ società esiste ancora e questa è la principale garanzia per tutti. E poi i 10mila spettatori di venerdì scorsa sono una forza in più, l’entusiasmo è una forza primaria. Di contro, dispiace che alcuni professionisti che hanno lavorato per il Parma e hanno contribuito alla sua rinascita siano stati declassificati o mandata via. I rinnovamenti non si fanno quando le cose vanno bene…”.

Var, croce e delizia del campionato di serie A. Lei da che parte sta?
“Non so giudicarla, come tutte le innovazioni bisogna aspettare un po’ di tempo. Ricordo la regola del retropassaggio al portiere, all’inizio eravamo un po’ tutti scettici. Di sicuro con la Var si perde troppo tempo. Due le criticità: l’arbitro non deve aspettare il responso e poi andare a vedere le immagini, ma giudicare in base a quello che gli dicono; secondo, facciamo innovazioni definitive, perché non diamo possibilità alle squadre di chiamare la Var? Come succede nel tennis. Magari con un limite di richieste. E poi: perché il rigore in Roma-Inter non è stato visionato? A Benevento, invece, sono stati bravissimi. Siuramente ci sarà un calcio con meno errori, certo è che toglie un po’ di fascino”.

Le due milanesi possono considerarsi due pretendenti allo scudetto?
“Il Milan continua a vincere, Cutrone continua a metterla dentro, ma ieri ha sofferto troppo. Il Cagliari ha creato molte difficoltà, il Milan ha giocato bene solo all’inizio e nella parte finale della gara. Eccezionale Suso, assist e gol. Il Milan è destinato a crescere, sono convinto che farà un ottimo campionato. Per lo scidetto prevedo una lotta tra Juve e Napoli, poi dietro Inter, Milan e Roma. Penso a margini ridottti, squadre più vicine.
Roma-Inter: per 70 minuti Roma padrona del campo e sfortunatissima. L’Inter si è salvata miracolosamente, perché ha un giocatore eccezionale come Icardi. Questa vittoria darà una carica eccezionale alla squadra di Spalletti”.

La Juventus, invece, aspettando gli ultimi colpi di mercato, sembra meno solida rispetto al passato?
“La Juventus è partita sonnecchiando, ha sbagliato approccio, in questo momento la difesa prende troppi gol. E’ un reparto da registrare, e poi bisogna capire se la mossa Pjanic davanti alla difesa è una scelta giusta. Dybala ha ribaltato il risultato. Il Genoa ha cuore e idee, ma troppa differenza tecnica”.

E il Napoli?
“Napoli regina del mercato, perché non ha venduto nessuno e si sta affidando al suo gioco, alla sua mentalità, alla crescita. Atalanta positiva, sopratuttto nel primo tempo, ma travolta nel secondo tempo. Grande iniezione di fiducia. Atalanta 0 punti in due partite, dopo ottime rpestazione, sarà difficile ripetere l’impresa dell’anno scorso”.

Spal, la favola continua…
“La Spal gioca con carattere, semplicità ed entusiasmo, ha già fatto 4 punti. L’Udinese mi sembra una squadra in ritardo, lenta e con piche idee”.

Lazio in ripresa, Fiorentina in pocchiata?
“Partiamo dalla Lazio, l’exploit in Coppa con la Juve, qualche giornata di bagordi, si sono un po’ rilassati, ma la vittoria di ieri è importante, Inzaghi ha rianimato la sua squadra, contro un ottimo Chievo che non meritava di perdere.
La Fiorentina ha cambiato troppo, molto male il primo tempo, molto meglio nella ripresa. Pioli ha preso un’eredità difficile, il mercato deve aiutarlo. Penso che Pioli abbia accettao l’incarico condividendo le scelte della società, anche se si aspetta ancora qualcosa dal mercato. Non credo che abbia accettato a scatola chiusa. Comunque, Firenze è un’ambienrte stimolante”.

Speriamo che Belotti resti in Italia….
“Il Torino ha sempre tanto entusiasmo e ha un fenomeno, il gol di Belotti è antologia. Una sforbiciata molto difficile. Il Torino è una squadra sempre propositiva, è in crescendo. Dall’altra parte il Sassuolo ha avuto una reazione tardiva. Il mercato ha indebolito gli emiliani. Mi dispiace, mi sembra una squadra in declino.

Benevento, Crotone e Verona stanno facendo fatica, è normale?
“Un paluso al pubblico di Benevento, grande entusiasmo. C’è tanta voglia e volontà, ma forse serve qualcosa dal mercato. Donadoni, invece, è bravo a leggere le partite, Mirante sugli scudi, ha evitato due gol sicuri. Il Crotone ha avuto delle occasioni, ha dimostrato il solito entusiasmo, ma ci vuole di più. In casa Verona, non capisco perché Pazzini sia rimasto in panchina. Se è sul mercato che lo dicano”.

 

 

 

 

 

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