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IL GEDE: “Due anni e si rivede la luce, ma non è stato semplice. In serie B il Parma è la squadra più blasonata”

IL GEDE: “Due anni e si rivede la luce, ma non è stato semplice. In serie B il Parma è la squadra più blasonata”

Ultimo appuntamento della stagione con la storica rubrica di Sportparma “Il Gede risponde”. Il commento del lunedì affidato all’ex tecnico crociato Pietro Gedeone Carmignani.

Il Parma è in serie B due anni dopo il fallimento. Se lo aspettava?
“Due anni e si rivede la luce. Non è stato semplice, perché il percorso è stato composto da due fasi, prima con Scala e Apolloni, poi con D’Aversa e Faggiano. Alla fine è stato raggiunto l’obiettivo che si era prefissata la società e questo è quello che conta di più. Complimenti a tutti. Non era facile tornare in B in soli due anni. Adesso serve un ulteriore sforzo per tornare dove ci compete”.

La partita con l’Alessandria è stata senza storia, ha vinto la squadra migliore?
“A volte gli episodi aiutano, l’Alessandria è partita forte con una buona occasione, poi il Parma è venuto fuori e ha vinto meritatamente. La vittoria non è stata in discussione. D’altronde il Parma è sempre uscito fuori nei momenti difficili. Si è saputo ricompattare, vedi il derby con la Reggiana all’ultima di campionato”.

Come si immagina la serie B del prossimo anno?
“Adesso c’è da programmare la serie B, in quanto a storia e blasone il Parma spicca su tutte. C’è il Palermo, è vero, ma il Parma è la nobile del prossimo campionato. Sono convinto che farà una buona stagione, ha tutte le possibilità economiche per farlo. Il Parma non può essere una meteora.

Lucarelli si o Lucarelli no?
“Lucarelli fa bene a continuare, soprattutto sull’onda dell’entusiasmo. Fisicamente è integro, può dare ancora tanto. Per il suo modo di essere sarebbe il primo a smettere se non ce la facesse fisicamente. Lui è uno che vuole essere all’altezza della situazione”.

L’ultima promozione del Parma in B porta la firma di Arrigo Sacchi (e anche Carmignani), ora c’è l’impresa di D’Aversa. Un tecnico emergente, dove può arrivare?
“Il nostro fu un campionato vinto dopo una bellissima cavalcata, ma non solo, perché venne fuori il calcio innovativo proposto da Arrigo. I risultati di D’Aversa parlano da soli: una salvezza e una promozione, due obiettivi raggiunti su due. Ottimo risultato, bene augurante per le prossime stagioni”.

Quanto è rimasto ferito dal caso Donnaruma?
“Sono rimasto delusissimo dal ragazzo. Del suo procuratore non voglio neanche parlare, perché pensa solo ai suoi interessi. Sono deluso dal comportamento generale di chi sta vicino a Donnaruma, poteva essere consigliato meglio. Il Milan gli ha offerto una carriera fino a 20-22, doveva essere riconoscente alla società almeno per altri 4-5 anni. Anche perché alla fine di quel periodo (contratto) avrebbe avuto 22 anni,cioè un’intera carriera davanti. Sono stato un tifoso di questo ragazzo, che rimarrà un ottimo portiere, ma sono rimasto deluso dal suo comportamento. Sono cose che fanno male al calcio; un ragazzo che rinuncia a un contratto di 25 milioni non è normale. Dispiace che il calcio permetta queste cose. Assurdo”.

L’Under 21 è partita col piede giusto. Può arrivare lontano?
“La prima partita è stata vinta, noi abbiamo una tradizione pazzesca con l’Under 21. Ci sono i mezzi per arrivare lontano”.

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