Dove sarebbe il Parma senza non ci fossero stati i minuti di recupero? La domanda, al centro del dibattito della 16ª puntata di PARMATALK (clicca qui per vedere) non ha e non avrà risposta precisa, anche perché nel calcio moderno l’extra time è sempre più abbondante: quasi a diventare un supplementare.
Di certo, però, si può dire quanto i minuti suppletivi, concessi in questa Serie B, hanno fruttato agli uomini di Pecchia che, dei 43 gol fatti nelle prime 23 giornate, ne hanno trovati ben 7 oltre il 90′; meglio soltanto il Palermo, a quota 8. Da queste 7 marcature a “tempo scaduto” i Crociati si sono ritrovati ben 7 punti in più nel proprio carnieri: inutile ai fini del risultato solamente il sigillo di Čolak (al 93′) a Venezia nel match d’andata, oltre a quello di Mihaila (al 91′), in un momento in cui il risultato era ancora di sconfitta, nel match casalingo contro il Palermo, da cui è stato ricavato un punto insperato grazie al colpo di testa “disperato” di Charpentier due giri d’orologio più tardi per il 3-3 finale.
Il possibile “zero” come bottino contro il Modena è stato convertito in un +1 grazie al contributo di Partipilo, che aveva fatto esplodere il “Tardini” al 93′ nel derby d’andata; due punti in più rispetto a un pareggio ormai scritto, invece, sono arrivati nelle trasferte di Pisa e di La Spezia, grazie ai gol vittoria di Čolak (94′) e – nella propria porta – Moutinho (94′). Lo stesso epilogo a cui si è assistito, ça va san dire, sabato contro il Venezia, quando a togliere le castagne dal fuoco ci ha pensato Camara addirittura al 100′: risultato pieno, due punti in più al Parma (e uno in meno al Venezia). Il mai domo gruppo di mister Pecchia è sempre pronto a riscrivere i finali delle proprie partite. Da cardiopalma a cardio-Parma il titolo è fin troppo scontato.