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Parma Calcio

D’Aversa sulle orme di Maldini e Sacchi

D’Aversa sulle orme di Maldini e Sacchi

Gli ultimi due allenatori a portare il Parma in serie B sono stati Cesare Maldini e Arrigo Sacchi (entrambi ad inizio carriera). Due “Maestri” del calcio italiano e internazionale. Un’eredità pesantissima per chiunque. In questa lista magica domani potrebbe entrarci anche il “giovane” Roberto D’Aversa, alla sua seconda esperienza in panchina. Sarebbe l’inizio di una carriera con i fiocchi. Una sorta di “santa” benedizione. In caso contrario… non vogliamo neanche pensarci.

Ricordi, tensioni e aspettative di una vigilia che è diversa da tutte le altre, perché dopo mesi di montagne russe si vede finalmente la linea del traguardo.
Parma-Alessandria è la finale playoff della Lega Pro: chi vince va in paradiso, chi perde sprofonderà all’inferno, tra mea culpa e lacrime dolorose. Dopo una stagione così, per entrambe le squadre, partite con ambizioni da primo posto, giocarsi tutto in 90 minuti (120′ in caso di supplementari; poi i rigori), è quasi un’ingiustizia, perchè non premia il reale valore delle due squadre, entrambe con valori tecnici e tattici di altissimo livello per la categoria. Queste sono le regole e questo dobbiamo accettare. E’ bene farsene una ragione, perché non c’è tempo e spazio neanche per gli alibi, compresi gli assenti certi per squalifica (Corapi e Scaglia) e quelli incerti per infortunio (Scozzarella).
Sarà una battaglia, è scontato, dove la testa conterà più di ogni altra cosa, anche di gambe e polmoni.

In città e tra i tifosi regna l’incertezza sull’esito finale della gara di domani, ma un velo di ottimismo c’è e si percepisce, perché al di là di tutto in questi playoff i crociati hanno dimostrato di avere acquisito la mentalità giusta, interpretando e leggendo nel migliore l’andamento delle singole partite. Cinico e spietato, ha colpito l’avversario e poi gestito, tranne in semifinale contro il Pordenone, dove di fronte c’era una signora squadra, con più gamba e una migliore organizzazione di gioco.
L’Alessandria di Pillon vista nei quarti contro il Lecce e in semifinale contro la Reggiana non ha certo brillato dal punto di vista fisico e dell’organizzazione del gioco, ma si è saputa fortificare nello spirito e nell’anima dopo la cocente delusione in campionato. Mancherà Bocalon, è vero, ma il vero spauracchio è Gonzalez, un giocatore che fai fatica a credere che sia in Lega Pro.

La storia è domani: ore 18, stadio Artemio Franchi di Firenze. L’identità e la storia crociata contro la fame e l’ambizione dell’Alessandria. La rinascita è già avvenuta, ma il domani può essere magico. Come la storia di D’Aversa che spera di scrivere il suo nome accanto a quelli di Cesare Maldini e Arrigo Sacchi.

 

 

(Nella foto mister Roberto D’Aversa, 41 anni – Foto Lorenzo Cattani)

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