Una stelletta da appendere al petto, con orgoglio e soddisfazione. Il parmigiano Stefano Pioli ha festeggiato oggi (Venezia-Milan 0-3) le 400 panchine in serie A. Un traguardo che lo fa entrare di diritto nel club speciale dei tecnici più longevi, al pari di Allegri e Gasperini, ma ancora lontano dai “mostri sacri” Mazzone (792), Rocco (787) e Trapattoni (689).
Quella di Pioli è una storia farcita di passione, serietà, conoscenza e lealtà. Valori che il 56enne parmigiano ha costruito nel corso di 40 anni di carriera, prima da calciatore e poi da allenatore.
“È una soddisfazione aver raggiunto questo traguardo con questo club – ha detto Pioli ai microfoni di DAZN -. La prima la ricordo ancora, un Torino-Parma nel 2006, tanti anni fa“. Da quel giorno sono passati quasi 16 anni: l’esordio sulla panchina crociata è datata 10 settembre: stadio Olimpico, finì 1-1, al gol di Budan replicò Stellone al minuto 90′. Il Parma giocò una bella partita, sbarazzina, palla a terra, verticalizzazioni, pressing e tanta corsa.
Un’ottima impressione (personalmente), considerando tutte le difficoltà di quel periodo, perché quello era il Parma dell’era Bondi, dell’amministrazione straordinaria, dei pochi soldi e dell’imminente arrivo di Tommaso Ghirardi.
Un parmigiano sulla panchina crociata, un romanticismo che purtroppo durò poco, tant’è che l’attuale allenatore del Milan fu il primo esonerato dell’era Ghirardi; al suo posto arrivò Ranieri e poi G.Rossi, due dettagli di non poco conto ai fine dell’agognata salvezza.
Le 22 giornate alla guida del Parma, a cavallo tra il 2006 e il 2007 (fu esonerato a febbraio 2007), fruttarono 15 punti, in pratica 3 vittorie, 6 pareggi e 13 sconfitte. Un rendimento che portò alla separazione, una ferita ormai dimenticata, frutto di una grande lavoro che ha portato Pioli in giro per l’Italia, su panchine prestigiose come Lazio, Fiorentina, Inter e Milan. Una carriera che parla da sola e che un giorno, chissà, potrebbe riportarlo nella sua amata Parma, dove tutto ebbe inizio. Un sogno nel cassetto.