Drissa Gui Camara, per tutti “Baky”, si sta prendendo piano piano la scena in questi primi 3 mesi nel Parma di Fabio Pecchia.
A differenza dell’anno scorso (solo 4 presenze in tutta la stagione a causa di un brutto infortunio alla spalla), il centrocampista classe 2002 ha collezionato, fino alla 13esima giornata del campionato, già più presenze della scorsa stagione (6 gettoni). Drissa ha iniziato alla grande fin da subito la sua seconda terza stagione nel Parma: con la rete nella trasferta in Coppa Italia contro la Salernitana (vinta 2-0), Camara è stato l’autore del primo gol della stagione crociata, dopo appena 2 minuti dal suo ingresso in campo. Il giovane della Costa d’Avorio è stato comunque importante durante il campionato con un assist al bacio per Inglese in Ascoli-Parma e nel primo tempo contro il Frosinone conquistando un rigore con una grande giocata personale, prima di arrendersi ad un infortunio muscolare che l’ha tenuto lontano dal campo per diverse settimane. Utilizzato come esterno d’attacco nella gestione Pecchia, nel suo collaudato 4-2-3-1, Camara risponde benissimo anche in ruolo propriamente non suo, rispondendo alla grande con prestazioni importanti come quella recente contro il Cittadella, impreziosita dal suo primo gol nel campionato di B. Alla domanda che gli viene posta dai giornalisti, nella conferenza stampa post match, sulle sue emozioni dopo il gol al Tardini, Camara risponde così: «Sono onorato di aver segnato al Tardini. E’ un onore essere qui, essere un parmigiano. Sono arrivato nel 2015 dalla Costa D’avorio e sono cresciuto qua».
La storia del giovane ivoriano colpisce tutti: arrivato appunto in Italia nel 2015 inizia a muovere i suoi primi passi nella squadra parmense dell’Audace, dove dimostra già capacità sopra la media seppur senza niente a disposizione (scarpe e tuta dategli dall’Audace). È proprio in questa società che viene subito visionato da Fausto Pizzi, allora responsabile del settore giovanile del Parma, che ha portato il giovane 2002 nel Parma dove, in 2 anni, dimostra di avere tutte le carte in regola per poter diventare un grande campione. A rallentare questo suo momento di gloria è stata un brutta vicenda che Camara ha subìto, non per colpe sue, nel 2017: vittima del bruttissimo episodio di immigrazione clandestina — che ha coinvolto lui e altri 4 giovani promesse del calcio africano attraverso documenti prodotti in Costa d’Avorio che attestavano falsi rapporti di parentela con ivoriani residenti in Italia per una pratica di ricongiungimento familiare — è stato costretto a fermarsi per diversi mesi. Uno stop che, però, non gli ha tolto la voglia di migliorarsi e di continuare a stupire.
(In copertina, l’esultanza di Drissa Camara dopo il gol al Cittadella – ©Foto: Lorenzo Cattani)