Nulla di fatto, è tutto rinviato a data da destinarsi. L’assemblea dei soci che si è svolta nel pomeriggio a Collecchio non ha prodotto alcun risultato positivo, come ra facille immaginare alla vigilia. Un’assemblea durato oltre 2 ore, nella quale il presidente Manenti ha illustrato a tutti i presenti i debiti attuali del Parma Fc e il piano di risanamento, ma non sembra aver ottenuto dei consensi, anche perché la realtà dei fatti è sempre la stessa, mancano i soldi. Il presidente del Parma avrebbe assicurato ai soci di minoranza che aspetterà la decisione del tribunale prima di immettere denaro fresco nella martoriate casse della società. “Bisogna dimostrate che ci sono garanzie con prove certe e non con le chiacchiere – ha spiegato al termine della riunione il socio di minoranza Roberto Giuli -. Noi ci siamo espressi in modo contrario e aspettiamo che il socio di maggioranza faccia il primo passo. Il debito è di 56 milione, più 30 di debiti tributari, e il capitale è totalmente azzerato. Il socio di maggioranza deve mettere la sua quota, ovvero il 90%, che ad oggi risulta ammonti a circa 47 milioni. Sono necessari immediatamente, altrimenti c’è il fallimento”. Giuli ha concluso: “Non abbiamo avuto nessuna garanzia, se non le parole, ovvero il fatto che ci sarebbe un importante gruppo bancario che si è reso disponibile ad aprire una linea di credito di 50 milioni. Non riesco a capire perché si stia portando avanti questa agonia. La situazione è drammatica, qui non ci sono neanche i soldi per un caffè”.
DOMANI LA RIFINITURA – Dopo lo strano giorno di riposo concesso da Donadoni, la squadra si ritroverà domani mattina a Collecchio per la rifinitura in vista della sfida di domenica pomeriggio a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Alle 18, poco prima della partenza per il ritiro di Reggio Emilia (l’albergo è stato messo a disposizione da un’importante catena di alberghi), in nella sala stampa di Collecchio parlerà Roberto Donadoni.
(Nella foto di Stadiotardini.it Roberto Giuli socio di minoranza del Parma Fc)