Quando meno te l’aspetti. Il Parma rinasce nella serata più complicata, dopo 90 minuti di battaglia, in ogni angolo del campo. Come un pugile che sta barcollando pericolosamente, ma all’improvviso trova un uno-due micidiale che vale come l’oro colato. E anche il protagonista della serata è un nome a sorpresa, Paolo De Ceglie. Una doppietta, la prima in carriera, che ricorderà a lungo. Una doppietta meritata, perché si è fatto trovare nel posto giusto e al momento giusto.
De Ceglie a parte, è tutto il Parma ad aver costruito, come una ragnatela, un successo fondamentale per iniziare la corsa verso la salvezza. In attesa delle partite di domani (in particolare Chievo-Cesena) i crociati non sono più ultimi, e anche questo è un piccolo incentivo all’autostima e alla crescita, soprattutto mentale. Perché è a livello psicologico che il Parma ha meritato la vittoria: squadra unita e dedita la sacrificio, con Cassano che incoraggiava tutti (Rispoli su tutti), fino all’ultimo minuto. Un Parma operaio, muscoloso e intelligente, con una difesa finalmente insuperabile (per la prima volta non ha subito reti), che ha tolto il fiato agli avversari e ha azzerato tutti gli spazi. In un quadro così incoraggiante, anche giocatori come Lodi, Costa e Rispoli (tre nomi che suscitavano diverse preoccupazioni tra i tifosi) si sono ritagliati uno spazio importante, soprattutto il primo. Finalmente un Lodi essenziale a cattivo, come non lo avevamo mai visto in questo scorcio di campionato. Insomma, segnali confortanti e di speranza, sotto tutti i punti di vista, ma guai a montarsi la testa o credere di aver trovato la soluzione magica a tutti i problemi, tant’è che domenica prossima si va a Torino, contro la Juventus capolista.
Per l’Inter, invece, è notte fonda. I nerazzurri non sono riusciti a centrare la terza vittoria di fila, complice un atteggiamento sbagliato. Una squadra poco offensiva, molto macchinosa nella costruzione del gioco, confusa, disordinata e in evidente difficoltà sulle fasce. Icardi e Palacio, infatti, non hanno mai impensierito Mirante.
(Nella foto un contrasto tra Andrea Rispoli e Dodò – Foto inter.it)