Il pareggio in rimonta colto a Lecce grazie alla 200esima perla di Crespo non soddisfa mister Marino: ""E' stata una gara dura, che purtroppo si è messa in salita per noi, perchà © abbiamo commesso un'ingenuità  .
La squadra è partita bene, ed ha cercato di creare sempre gioco ed opportunità, con Crespo ed altre volte ancora, eravamo predisposti bene in campo. E’ chiaro che quando si commettono questi errori, tutto si fa difficile. Nella ripresa abbiamo reagito, abbiamo creato mille occasioni, abbiamo raggiunto l’1-1 ed abbiamo cercato di imprimere il nostro ritmo per vincere. Sono contento della bella reazione della squadra”.
C’è un pò di amarezza nelle parole di Marino quando gli ricordano che il Parma ha subito quattro reti, tutte dagli undici metri: “In tre gare abbiamo subito quattro rigori; magari ce n’era qualcuno anche su di noi, vedi Morrone, perciò speriamo che prima o poi ce ne fischino uno anche a favore”.
La svolta della partita, anche se la squadra aveva dato segni di ripresa anche prima, è stato l’ingresso di Angelo: “Mi è servito per dare ampiezza alla manovra, perché il Lecce riusciva a chiudersi bene, e con l’ingresso del brasiliano, sommato a Marques sulle fasce, e di Bojinov e Crespo al centro, abbiamo avuto più densità nella loro area. Comunque Angelo è stato bravo nell’azione che lo ha visto confezionale l’assist per il gol di Crespo”.
Alla ripresa degli allenamenti il tecnico valutera le condizioni dei giocatori in vista della gara di Firenze; preoccupano le condizioni di Giovinco uscito al termine del primo tempo per un risentimento muscolare.
Angelo: “Non potevo inziare meglio di così”
Debutto da incorniciare quello del brasiliano Angelo in maglia crociata nello stadio che lo ha visto protagonista per diverse stagioni, anche se non sono arrivati i tre punti: “Probabilmente non potevo iniziare meglio. Personalmente parlando sono contento. Ma purtroppo il risultato non è quello che ci aspettavamo. Magari è quello che abbiamo meritato, ma non quello che avremmo voluto. E’ stato strano arrivare qui e andare nello spogliatoio ospiti. Dopo sei anni mi sono trovato, lo ammetto, un po’ a disagio. Ma quando inizia la partita ti rendi conto dei colori che difendi e giochi per la tua maglia. Non ho esultato dopo l’assist perché comunque sono stato qui per sei anni, non mi sembrava giusto esultare. Sarebbe stata una mancanza di rispetto per quei tifosi che qui mi hanno accolto – anche questa volta – molto bene”.