Sei vittorie consecutive e 53 punti in una classifica che vede il Parma appaiato alla Roma e appena al di sotto delle squadre che si giocano un posto nelle prossime coppe europee. In questo condizioni, con il morale a mille, i crociati si presenteranno doemnica alle 18 ad affrontare il derby casalingo contro un Bologna altrettanto in salute, e distante dalla squadra di Donadoni solo due punti.
Sarà dunque una gran bella festa di sport, tra due squadre separate da una certa rivalità ma che non si affronteranno con l’acqua alla gola come è accaduto in passato. Quindi nelle migliori condizioni per offrire al pubblico uno spettacolo degno di tal nome. Una partita che, pur non mettendo in palio traguardi particolari, Roberto Donadoni vuole comunque vincere per chiudere la stagione a un onorevolissimo settimo posto, a quota 56, come ha ribadito questa mattina alla vigilia dell’allenamento di ripresa dopo i giorni di riposo concessi ai suoi dopo la gara vinta 2-0 a Siena. “Personalmente non mi sento diverso e guardo solo avanti, anche se è innegabile che ci sono dei risultati che rimangono in bacheca – ha detto questa mattina il mister gialloblù – Per la nostra gente e per la società è una partita importante, e sarebbe fantastico chiudere in bellezza, per dimostrare che ciò che abbiamo fatto l’abbiamo voluto fortemente”.
Grande rispetto per l’avversario, guidato in panchina da un ex come Stefano Pioli (ma in campo ce ne saranno altri come un Di Vaio all’ultima gara in Italia e la meteora Rubin ndr), e, come già detto, in salute, distante solo due lunghezze. “Il Bologna sta bene e ha la possibilità di superarci in classifica: è una sfida nella sfida – ha detto Donadoni, che ha parlato anche dei progressi tecnici e tattici, ma soprattutto mentali recenti del Parma sotto la sua guida – I giocatori più tecnici hanno capito che devono spendersi in entrambe le fasi di gioco, difensiva e offensiva, e settimanalmente negli allenamenti lo spirito diventava sempre più determinato. Ma se dal punto di vista fisico le squadre svolgono all’incirca gli stessi programmi, la sfera psicologia è quella in cui si può incidere di più, anche se è più difficile muoversi. Ora abbiamo raggiunto una maturità che, anche se non è quella definitiva, ha permesso ai ragazzi di far bene. Il mio futuro? Con i se e con i ma nella mia vita avrei fatto poco. Sul futuro non so niente, ma so che questo futuro passa da Parma e il Parma è l’unica cosa che oggi conta”.