La sosta per le nazionali, come spesso succede, ha imposto pesanti riflessioni e drastiche decisioni alle società deluse da questo primo quarto di stagione di Serie B.

E così, ieri, sono saltate due panchine in contemporanea nel campionato cadetto. A optare per l’esonero dei rispettivi allenatori Bari e Lecco. I vertici dirigenziali dei pugliesi, afflitti da pareggite acuta – 7 segni “X” su 9 partite, completate 1 vittoria e 1 sconfitta (quest’ultima proprio al Tardini) – hanno deciso di separarsi da Michele Mignani: si chiude in modo inaspettato un ciclo, durato 830 giorni, in cui l’ex tecnico dei “Galletti” soltanto lo scorso maggio era andato a pochi attimi dalla seconda promozione, dopo la conquista della Serie C nel 2021/2022. Al suo posto, con lo scopo di migliorare il momentaneo dodicesimo posto, è stato ufficializzato l’ingaggio di Pasquale Marino, che sedette, fra le tante, sulla panchina del Parma nel campionato di Serie A 2010/2011 per 31 partite (con un bottino di 32 punti, prima dell’esonero).

Scossa anche a Lecco. La società bluceleste ha sollevato dall’incarico, a 383 giorni dal suo arrivo, Luciano Foschi, il vero artefice del miracoloso raggiungimento della Serie B. Il tecnico lascia la squadra lombarda al 20° e ultimo posto con 1 punto all’attivo ma con 6 partite giocate (le altre 3 verranno recuperate successivamente). Per la sua successione, in attesa dell’ufficialità, sembra in pole position Marco Zaffaroni, ex Cosenza, lo scorso anno all’Hellas Verona in tandem con Bocchetti.

Quelle di Bari e Lecco sono la seconda e la terza panchina di B a saltare: la prima era stata quella della Cremonese che il 18 settembre aveva mandato via Ballardini per affidarsi a Stroppa.

(In copertina, Michele Mignani e Fabio Pecchia in Parma-Bari – ©Foto: Lorenzo Cattani)