In un momento delicato in cui il razzismo è tornato a farsi, ahinoi, protagonista in campo, Ange-Yoan Bonny, in occasione della ‘Giornata Internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale’ ha voluto sensibilizzare i suoi fans (e non solo) su questo tema.
L’attaccante francese, ai canali ufficiali del Parma Calcio 1913 – che in questo modo «rinnova la sua posizione per promuovere uguaglianza e diversità, respingendo con forza ogni forma di discriminazione» – ha raccontato le proprie origini e la propria storia, provando a rispondere alla domanda: come si vince la partita contro il razzismo?
UN CALCIO ALL’IGNORANZA «Sono nato in Francia da madre della Costa d’Avorio e padre francese. Sono cresciuto in un contesto di diversità, il comportamento ignorante non ha avuto influenza sul mio modo di vivere».
GLI INSULTI RAZZISTI «Mi è capitato purtroppo di ricevere dai tifosi insulti razzisti. Ero nervoso, ero più giovane ma ho provato a fare attenzione. Mi è capitato di nuovo, dobbiamo denunciare questa cosa».
NO AI PREGIUDIZI «Penso che a livello individuale dobbiamo cambiare la mentalità, non giudicare le persone per il suo colore o per la sua nazionalità e avere il cuore aperto a tutti. A livello organizzativo dobbiamo fare più campagne per sensibilizzare i più giovani e i più vecchi, dobbiamo prendere più sanzioni».
UN AMBIENTE MULTICULTURALE «Per fortuna ho avuto solo piccoli episodi, tante persone lottano contro il razzismo. Il calcio è lo sport più visto, il più famoso, ha grande influenza nel mondo e in uno spogliatoio c’è sempre multicultura. Per me è l’esempio perfetto per dimostrare che possiamo vivere tutti insieme nella vita, come nel calcio».
RAZZISTI NON SI NASCE «Dobbiamo fare molte più campagne per sensibilizzare i giovani, è importante per l’educazione perché nessuno nasce razzista, ma serve educare e sensibilizzare».
5 VALORI CONTRO IL RAZZISMO «Cultura, amicizia, pace, educazione e integrazione. Dovete essere orgogliosi di ciò che siete, al di là del vostro colore o della vostra nazionalità».