Nuovo appuntamento con la rubrica “Il Gede risponde”, un’esclusiva di Sportparma firmata dall’ex tecnico crociato Pietro ‘Gedeone’ Carmignani. Analisi e pensieri sulla vittoria del campionato del Parma e sull’ultima giornata del campionato di serie A.
Festa doveva essere e festa è stata, il Parma torna nel calcio professionistico. Qual’è l’insegnamento che ci lascia in dote questa stagione?
“Finalmente è arrivata la matematica e la conseguente festa, davanti ad un grande pubblico che non ha mai fatto mancare il suo sostegno. Ieri allo stadio numeri da serie A… magari in serie A qualcuno non riesce neanche a fare 14mila spettatori. Comunque, una stagione dominante nel gioco, nella condizione fisica e nella tecnica. Credo che i tifosi si siano tolti delle soddisfazioni riscoprendo che il calcio è bello anche in serie D. C’è più libertà di muoversi, senza problemi di contatti con altre tifoserie. Una riscoperta dei valori veri dello sport”.
Al di là del valore tecnico della squadra, superiore a tutte le avversarie, è stata un’impresa costruita in pochi mesi?
“Nove mesi fa non sapevamo quale poteva essere il futuro del Parma, poi è arrivata la nuova proprietà, così forte, importante e capace, che ha ricostruito il Parma. E’ una società da serie A, con prospettive ancora più incoraggianti. Per la prossima stagione il Parma costruirà una squadra per vincere la Lega Pro, la miglior visione di quello che necessità alla squadra ce l’hanno Scala, Minotti e Galassi”.
L’esultanza di capitan Lucarelli ha coinvolto tutto lo stadio, è lui il simbolo della rinascita?
“Lucarelli ha sofferto molto lo scorso anno, ha detto molte cose interessanti e intelligenti. L’entusiasmo è la giusta conseguenza di quanto è successo in passato.
Mancano tre giornate alla fine del campionato, cosa dobbiamo attenderci da Apolloni e la squadra?
“Resta da difendere solo l’imbattibilità, i giocatori non molleranno e proveranno a rimanere imbattuti fino alla fine. La serenità di aver già raggiunto l’obiettivo aiuterà ancora di più la squadra”.
Il rumore dei festeggiamenti sarà arrivato anche a casa Ghirardi?
“Non ho mai capito Ghirardi e non solo per questioni personali legate al mio allontanamento dopo 14 anni al servizio del Parma e due salvezze importanti. Fin dall’inizio. Probabilmente ha fatto il passo più lungo della gamba, ha fatto il furbo. Se così fosse dovrà pagare le conseguenze. Non so come andranno a finire le inchieste della magistratura, ma ha lasciato il Parma in braghe di tela”.
Passiamo alla serie A: la Juventus non molla un centimetro…
“La Juve è una squadra implacabile, ha azzannato il Palermo fin dal primo momento. Il Palermo è sembrata una squadra viva fino alla fine del primo tempo, poi la diga è crollata. La prestazione dei siciliani non è stata del tutto negativa. La perdita di Marchisio è grave per il prossimo anno e per la Nazionale, dispiace moltissimo, purtroppo il gioco del calcio è fatto anche di questi incidenti. Poi si torna più forti di prima”.
La vera notizia della giornata è la vittoria dell’Inter sul Napoli che riapre i giochi Champions?
“L’Inter è una squadra in grande crescita che secondo me ha raggiunto maturità e concretezza. Sta giocando bene, poi c’è anche il Napoli che ha giocato sottotono, sotto la propria media. L’Inter ha trovato continuità e le prestazioni dei singoli. Icardi è un giocatore imprescindibile. Abbiamo visto la migliore Inter dell’anno e il Napoli più deludente. In due partite L’inter ha praticamente dimezzato il distacco dalla Roma”.
A proposito di Roma: lo spogliatoio sembra una polveriera, verità o montature della stampa?
“La Roma è una squadra che davanti fa tanto gioco ma la fase difensiva è sempre a rischio, mancano le coperture a centrocampo e davanti alla difesa. L’Atalanta invece è sempre pericolosa nelle ripartenze. Partita bella e intensa, con grande agonismo. Quando è entrato Totti la partita è tornata in equilibrio. La Roma ha avuto la presunzione di controllare la partita sul 2-0. Poi negli spogliatoi è successo quello che è successo. Spalletti dice che i giocatori giocano a carte fino alle 2 di notte, se così fosse io da allenatore entro nella stanza e mi faccio sentire e la domenica non li porto neanche in panchina. I problemi vanno risolti a tu per tu. I problemi non nascono mai all’improvviso. Spalletti ha sempre puntato il dito contro Totti, ma ieri ha fatto un gesto tecnico rilevante in occasione del gol; mi sembra strano che un grande giocatore e un ottimo allenatore non riescano a parlarsi e risolvere il problema”.
La Fiorentina ha sigillato il quinto posto in classifica. Ma che “papera” Consigli…
“Quello che è capitato a Consigli è una disattenzioni di una banalità grossa, che capita per caso, ha voluto giocare di prima e ha preso male il pallone. Sono errori che possono capitare e non riguardano la tecnica e bravura del portiere. Non è una papera. La Fiorentina si è riconciliata con il suo pubblico e mantiene il vantaggio sulle inseguitrici alla zona Europa League, direi che il quinto posto è al sicuro”.
Anche se il Milan ha dato segnali di crescita, oltre a battere la Sampdoria…
“Partita frenetica, aggressiva e fisica quella di Marassi; il Milan ha avuto personalità, Brocchi ha avuto la fortuna di iniziare con una vittoria importante che ipoteca l’Uefa. Ha giocato con il centrocampo a rombo, ma la cosa più importante è stata la solidità mentale e la voglia di vincere, compreso Balotelli. L’esonero di Mihajilovic? Passava per un allenatore caratterialmente forte, ma Menez si rifiutava di andare in panchina, Boateng e Balotelli ridevano mentre la squadra perdeva… Insomma, non mi sembra ci fosse questa grande disciplina”.
Gran colpo del Carpi, ma la lotta per non retrocedere resta apertissima, non crede?
“Il Carpi ha giocato con grande temperamento ribaltando la partita. Eccellente stato di forma fisico, ha saputo reagire subito al gol dello svantaggio. Il Carpi ha voglia di rivincita anche contro il vecchio ds Sogliano. Ha vinto la vecchia guardia fedele a Castori. La vittoria del Frosinone a Verona ha lasciato tutto invariato. La lotta rimane tra queste due squadre (Carpi e Frosinone) e il Palermo. L’Udinese dovrebbe essere fuori ma deve guardarsi indietro perché non è finita. L’Udinese ha fatto di più del Chievo”.
E’ positivo anche l’impatto di Inzaghi sulla panchina della Lazio, è d’accordo?
“La squadra è solida e compatta, la preparazione è sempre quella di prima, ma mentalmente evidentemente c’è stata una scossa. Pioli non mi sembra un allenatore che non porta serenità nello spogliatoio. Sembra un’altra Lazio in questo momento. C’è da dire che l’Empoli ha fatto la seconda parte del campionato in calando. Credo che a volte le squadre sono appagate, in questi casi gli allenatori devono saper intervenire e stimolarli, ma il cervello umano non è una macchina che puoi programmare come vuoi”.