Nuovo appuntamento settimanale con la rubrica “Il Gede risponde” firmata dall’ex tecnico del Parma Pietro Gedeone Carmignani. Il commento sapiente sull’ultima partita del Parma e sul futuro crociato, ma anche una lente di ingrandimento sulla serie A e la Nazionale.
Il Parma ha rischiato di perdere la propria imbattibilità, ma alla fine un rigore di Corapi ha rimesso le cose al loro posto. I crociati sono entrati in riserva?
“Quella di domenica è stata una partita in cui il Parma ha corso qualche rischio, il San Marino è una squadra che sta bene moralmente e fisicamente. Nel primo tempo, però, il Parma ha cercato di più la vittoria. Pareggio giusto, anche se la squadra di Apolloni ha creato più occasioni e ha cercato di vincere fino all’ultimo”.
Intanto in questi giorni si parla molto del futuro del club, anche se dirigenti e allenatore non si sbilanciano. Perché?
“Della società attuale non ho notizie, non ho avuto nessun contatto. L’altro giorno ho ricevuto una gradita telefonata di Fulgoni che mi chiedeva informazioni su un giocatore. Il Parma è già attrezzato per fare la Lega Pro, bisogna capire se la società e Scala ritengono che questa squadra debba essere puntellata o rivoluzionata; sono convinto che il Parma ha i mezzi per allestire una squadra all’altezza della Lega Pro e puntare al vertice”.
Dunque, nessun dubbio sul futuro? Apolloni verrà confermato?
“Sono convinto che la società e i dirigenti abbiano le idee chiare. Se Apolloni è in dubbio non lo so. Sono dell’idea che sia tutto limpido e chiaro ma si sta aspettando la matematica promozione”.
La scomparsa di Cesare Maldini è una perdita per tutto il calcio italiano?
“E’ stata una grande persona, un grande uomo. Era prodigo di consigli con tutti, con lui potevi parlare di tutto, sentirti sereno e tranquillo. Era uno che parlava in modo sincero. Un profondo conoscitore di calcio. Non ho mai avuto modo di affrontarlo in campo. Ricordo che quando ero al Milan,insieme a Sacchi e allenavo la Beretti, avevo il fratello di Paolo, Pier Cesare, che giocava con me e il papà veniva a vederlo. Quando eravamo con la nazionale lui era con l’Under 21”.
Anche in serie A il copione non cambia: la Juventus continua a vincere…
“No, in serie A è cambiato il film: la Juve soffre molto con l’Empoli, squadra bene organizzata; ha gestito con autorità e sicurezza il vantaggio, Juve in grande salute. Ma ha corso dei rischi. Chi sta perdendo strada è il Napoli che a Udine ha avuto un approccio alla gara non dei migliori; ha commesso diversi errori difensivi, a livello singolo e collettivo. C’è da dire che la nuova Udinese di De Canio sta sorprendendo tutti. Sembra che friulani corrano di più rispetto a prima. La reazione di Higuain è stata eccessiva, ma la provocazione è peggiore della reazione; Felipe ha fatto una scenata enorme”.
Per il secondo posto c’è anche la Roma o il Napoli (senza Higuain squalificato) riuscirà a riprendersi?
“Spalletti è intervenuto in una situazione in cui tutto andava male, rispetto alle aspettative di inizio stagione. Il lavoro paga, è stato duro nelle sue scelte, ma alla fine ha avuto ragione. Il mercato di gennaio lo ha aiutato non poco, Perotti El Shaarawy non sono giocatori qualunque. La Roma è in corsa per il secondo posto, anche se sono convinto che il Napoli avrà una reazione”.
Restiamo nella Capitale, la Lazio ha esonerato Pioli. Scelta ingenerosa?
“Pioli è la vittima di una stagione difficile per tante ragioni, a livello societario, con il pubblico, ha avuto tanti infortuni. La Lazio ha reagito solo sul 2-0. Paga per colpe non sue. Pioli è un bravo allenatore, troverà subito una nuova panchina. Comunque, bisogna vedere quali sono i rapporti all’interno dello spogliatoio”.
La Fiorentina ha finito la benzina?
La Fiorentina continua a frenare. E’ calata, un po’ di polemiche per il mercato, cambi di formazione, poi succede che quando dai l’anima, come è successo nel secondo tempo, non riesci a vincere”.
La crisi delle milanesi è un film già visto…
“Inter e Milan al di sotto delle aspettative iniziali. Mi stupiscono le parole di Mancini che senza adeguati rinforzi potrebbe andare via. Ma non dovrebbe essere la società a confermare o no il tecnico? Thohir sta cercando nuovi soci, per Moratti va sempre bene. La squadra è stata costruita in base alle esigenze di Mancini. Al suo posto Mazzarri lo avrebbero spellato vivo. Nell’Inter manca una figura dirigenziale in grado di prendere in mano la situazione, Thohir è sempre in giro, Moratti si fa vedere saltuariamente. L’unica persona che si vede è Ausilio.
Il Milan ha avuto la fortuna e il merito di passare in vantaggio, poi ha subìto l’Atalanta. Non credo che il ritiro sia producente. Chi è il responsabile? Se la squadra non fa quello che dice il tecnico allora la situazione è chiara. Troppe aspettative a inizio stagione. E’ rimasta solo la Coppa Italia, ma i rossoneri erano partiti con altri programmi. Anche l’Europa League non è così sicura, il Sassuolo è a un solo punto ed è in grande forma”.
La lotta per non retrocedere diventa sempre più incandescente, soprattutto dopo la vittoria del Verona?
“Il discorso per la lotta per non retrocedere si ferma al Palermo che paga una stagione assurda. Il Carpi lotta sempre come un dannato, col Sassuolo è andato vicino al pari. Il Frosinone non può crollare in quel modo contro il Genoa. Il Verona ha riacceso la fiammella. Nel calcio non c’è niente di scritto quindi tutto è possibile. Il Bologna era la squadra del momento fino a poco tempo fa, ma improvvisamente si trova in difficoltà”.
Totti, Di Natale e Toni, i grandi esclusi dell’ultima giornata di serie A. E’ la loro ultima stagione?
“Totti non è una novità, negli ultimi anni Di Natale ha saltato spesso le sfide con il suo Napoli. Toni è stata una scelta particolare, ma il Verona deve pensare al futuro, è una cosa normale”.
Infine la Nazionale di Conte: l’annuncio che il prossimo anno andrà ad allenare il Chelsea non le sembra una scelta infelice?
“Andrà al Chelsea e si è porterà dietro tutto lo staff attuale. Ma non è mica bello quello che ha fatto. Non ha finito il primo mandato da Ct della nazionale, e ha fatto l’annuncio pochi mesi prima dell’Europeo. Non condivido questa scelta”.