Apertura e integrazione: un linguaggio che lo sport conosce bene, perchà © spesso richiede di mettersi nella prospettiva dell'altro. à ‰ partendo da questo principio che nel pomeriggio …
… di ieri, 30 giugno, al palazzetto del Campus Universitario si è disputata un’amichevole del tutto speciale: quella tra i bambini di Giocampus Estate e la Minicarr, la squadra di minibasket in carrozzina della società Magik Cariparma.
Gli atleti hanno giocato in squadre miste insieme ai ragazzi del campus estivo, che hanno così sperimentato l’emozione di giocare, seduti su delle speciali carrozzine, uno degli sport più praticati dalle persone diversamente abili.
Un momento di divertimento, ma anche di riflessione sulla grande capacità dello sport di farsi veicolo di benessere per tutti e di integrazione sociale.
L’iniziativa si inserisce all’interno della settimana dedicata all’integrazione nello sport, il cui spirito è avvicinare i bambini a un tema complesso e importante come l’accoglienza della disabilità facendo sì che essa non diventi sinonimo di differenza ed emarginazione.
In collaborazione con DisForm, il Centro di Formazione allo Sport Adattato di Parma, questa settimana Giocampus Estate ospita infatti anche alcuni ragazzi diversamente abili, impegnati insieme agli altri in svariate attività.
«Anche quest’anno abbiamo accettato volentieri l’invito di Giocampus, – afferma Walter Antonini, referente di DisForm– perché ci sembra un’occasione perfetta per insegnare ai più giovani la cultura dell’integrazione. Facendo giocare in carrozzina i ragazzi di Giocampus vogliamo dare il messaggio che le due ruote sono solo un mezzo come tanti per praticare uno sport, come la canoa o la bicicletta. Capire questo –prosegue Antonini –significa fare un grosso passo avanti nella cultura sportiva e nell’atteggiamento verso la disabilità, ed è importante che i giovani possano crescere con questa consapevolezza».
Parole di soddisfazione anche da parte del responsabile di Giocampus Elio Volta, che spiega: «L’accessibilità allo sport rappresenta una dimensione portante del nostro progetto, da sempre attento a diffondere una cultura del movimento alla portata di qualunque capacità e attitudine. Inoltre abbiamo ritenuto molto istruttivo che la condivisione diventasse anche la possibilità per i bambini di mettersi nei panni di chi vedono tutti i giorni, giocando alla pari».
I bambini hanno preso pian piano confidenza con le carrozzine e si sono e destreggiati fra i compagni per raggiungere il canestro. Ancora prima di finire, l’amichevole ha quindi ottenuto un grande risultato: i ragazzi hanno imparato sul campo che lo sport corre lontano da qualsiasi pregiudizio.