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Football Americano

Tommaso Finadri e la bestia amica degli atleti

Tommaso Finadri e la bestia amica degli atleti

Il wide receiver dei Panthers è il progettista, insieme a due colleghi ingegneri, di un sensore che misura la potenza espressa durante un esercizio di preparazione fisica. La loro start-up si chiama "Beast Technologies". Primo cliente: la Federcalcio.

“Ci vuole un fisico bestiale” cantava Luca Carboni. Quando qualcuno mette in mostra un fisico, una forza e una resistenza considerevole si suole dire che è una bestia. Tommaso Finadri è più un ingegnere bestiale: un ingegnere, aerospaziale, che gioca nei Panthers quattro volte campioni d’Italia nel ruolo di wide receiver. Quelle caratteristiche di cui sopra lui le misura, le scandaglia, le controlla. Finadri, mantovano di Castiglione delle Stiviere da anni pendolare a Parma “causa” football americano, insieme ad altri due colleghi ingegneri (Ernst Vittorio Haendler e Lucio Pinzoni) ha avviato una start-up, non si sa quanto casualmente con la denominazione “Beast Technologies” (http://www.thisisbeast.com/) e non si sa quanto altrettanto casualmente con il logo che ricorda una pantera … «Infatti non è assolutamente casuale. Beast è emblematico, poi l’esperienza Panthers mi ha ispirato: siamo molto uniti, ho nel cuore questa pantera. Siamo partiti ufficialmente a settembre ma lavoriamo al progetto da un anno e mezzo; abbiamo vinto un concorso del Politecnico nell’aprile scorso e ci hanno dato sei mesi d’incubazione gratuita. Così ci siamo trasferiti a Milano a lavorare a tempo pieno sul brevetto».
Si tratta di un sensore che può rivoluzionare l’allenamento in ambito sportivo: raccoglie i dati dell’allenamento e li invia in tempo reale a tablet e smartphone via bluetooth. Forza, velocità ed esplosività vengono raccolti dai sensori ad alta precisione per ogni movimento effettuato, consentendo all’allenatore di monitorare la condizione dei giocatori. Il sensore, che può essere applicato ai pesi, ai macchinari o all’atleta stesso, nel caso di addominali con un corpetto, si concentra sulle vibrazioni delle fasce muscolari e sulla stabilità dei movimenti nell’esecuzione dell’esercizio: misura la potenza scaricata durante lo stesso permettendo, così, di monitorare anche lo stato di affaticamento. La Federcalcio, insieme a PoliHub l’incubatore del Politecnico gestito dalla Fondazione Politecnico di Milano, ha creduto in questo “marchingegno” e ha deciso di avvalersene. «Tramite contatti la cosa è arrivata in Figc e ci hanno contattato; abbiamo parlato coi loro preparatori atletici che hanno approvato la cosa. Ad aprile consegneremo: loro avranno un prodotto personalizzato per i Mondiali, noi un prodotto finito che possa essere immesso sul mercato». Suitable, per dirla in gergo tecnico-universale: per professionisti e non. Una sorta di angelo custode dell’atleta. L’obiettivo, o meglio il sogno come lo definisce Finadri, è «quello di poter aiutare un atleta a diventare campione olimpico».
In questo progetto-brevetto, i Panthers hanno un loro spazio e per lui, che ha anche la certificazione come personal trainer, conciliare allenamenti con questo progetto: «E’ un bel casino» scoppia a ridere il 31enne Wr «Da giugno sono a Milano e vado su e giù in treno; grazie al presidente mi fermo a dormire in un appartamento che ci ha messo a disposizione, insieme con gli altri ragazzi di Milano. I Panthers, in qualche modo, mi stanno aiutando a sviluppare l’idea durante gli allenamenti per cui saranno i “beta-tester”». In tema di bestie, i buoni auspici per il futuro non possono che essere espressi col noto detto riguardante la balena …

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