La storia passa anche dal Tour. Nel Mandela-day Steve Cummings della sudafricana Mtn-Qhubeka fa filotto centrando la prima vittoria sia per lui che per la sua formazione alla Grande Boucle nella quattordicesima tappa (Rodez-Mende di 178,5 km) grazie ad un colpo di mano esperto e beffardo nei confronti di Pinot e Bardet che, dopo essersi controllati troppo nell’ultimo chilometro di gara, sono stati saltati di slancio ai -500 metri dal britannico, bravo a non perdere troppo contatto dai due francesi nell’ultima e dura salita posta prima dell’arrivo sulla pista d’atterraggio dell’eliporto di Mende.
Proprio la rampa finale ha scatenato gli indugi tanto per i fuggitivi di giornata quanto per gli uomini di classifica (distanziati di quasi 5’) dove Froome ha dovuto difendersi con più fatica del solito dagli attacchi portati da Quintana (ora secondo nella generale davanti ad un poco brillante Van Garderen) e Nibali, che poi ha pagato la sua stessa foga chiudendo a 30” dalla maglia gialla, ma guadagnando l’ottava piazza nella generale. Domani quindicesima tappa, 183 km da Mende a Valence, ed altra frazione che strizza l’occhio più ai cacciatori di tappe che agli sprinter: previsti quattro colli di categoria intermedia, di cui l’ultimo posto a 56 km dal traguardo che tuttavia potrebbe essere fatale ai velocisti, lasciando via libera all’eventuale fuga di giornata.
Doveva essere una tappa interlocutoria quella di Mende, benché il finale promettesse scintille, ed in parte è stata, tenendo conto del gran caldo, così come racconta Adriano Malori, inviato speciale in corsa per Sportparma con la sua rubrica sms, che oggi ha provato ad andare in fuga ma col gruppo che non aveva ancora dato il suo beneplacito: “Tutto ok, avvio molto veloce, poi regolari fino all’ultima salita sulla quale i big hanno sgasato il loro motore. Tra di noi c’è più fiducia perché Nairo ora è secondo in classifica, ha messo più in difficoltà Froome e perché Valverde si è avvicinato al terzo posto. Loro stanno bene e vedremo sulle Alpi, ma vedremo anche domani per quanto mi riguarda se provare ad andare in fuga perché in partenza ci sono lunghi mangia e bevi e non sarà semplice. A proposito di caldo, tra ieri e oggi ho quasi bevuto 30 borracce, perdendo il conto addirittura. Così tante non mi era mai successo prima. A domani, ciao a tutti.”
ARRIVO — 1. Steve Cummings (Gb, Mtn Qhubeka) in 4h23’43”; 2. Pinot (Fra) a 2″; 3. Bardet (Fra) a 3″; 4. Uran (Col) a 20″; 5. Sagan (Svk) a 29″; 6. Gautier (Fra) a 32″; 7. Plaza (Spa); 8. Jungels (Lus); 9. Castroviejo (Spa); 10. S. Yates (Gb) a 33″; 16. Van Avermaet (Gb) a 2’12”; 20. Froome (Gb) a 4’15”; 21. Quintana (Col) a 4’16”; 22. Valverde (Spa) a 4’19”; 23. Contador (Spa) 4’34”; 24. Nibali a 4’45”; 25. Van Garderen (Usa) a 4’55”; 27. Gallopin (Fra) a 5’06”.
GENERALE — 1. Chris Froome (Gb, Team Sky) in 56h02’19”; 2. Quintana (Col) a 3’10”; 3. Van Garderen (Usa) a 3’32”; 4. Valverde (Spa) a 4’02”; 5. Contador (Spa) a 4’23”; 6. Thomas (Gb) a 4’54”; 7. Gesink (Ola) a 6’23”; 8. Nibali a 8’17”; 9. Gallopin (Fra) a 8’23”; 10. Mollema (Ola) a 8’53”; 12. Bardet (Fra) a 13’10”; 17. Pinot (Fra) a 30’57”; 19. Rodriguez (Spa) a 31’45”