In un’intervista esclusiva concessa a Sportparma, Daniela Isetti, vice presidente della Federazione Ciclistica Italiana, traccia un bilancio della stagione 2015 appena conclusa.
Al termine di questa intensa stagione agonistica delle due ruote, ci puoi fare un bilancio del tuo 2015 come dirigente nazionale del ciclismo italiano? Siamo diretti verso l’anno olimpico…
“Siamo soddisfatti di come sta procedendo la progettualitร legata alla multidisciplinarietร ; da alcuni anni si stanno sollecitando le societร di base a diversificare lโattivitร strada-pista-fuoristrada. Il ciclismo moderno ha dimostrato come i grandi campioni su strada sempre piรน arrivano da esperienze giovanili diverse: basta guardare al neo campione del mondo Peter Sagan.
Per quanto riguarda la nazionale italiana, cito solo, ad esempio, Simone Consonni, secondo ai mondiali di Richmond tra gli under 23 e validissimo pistard. In prospettiva olimpica, per la pista, โfacciamo il tifoโ per Elia Viviani ed anche il percorso su strada, che dicono essere molto duro, puรฒโ essere adatto alla squadra di Cassani”.
A che punto รจ il livello di formazione della Federciclismo?
“Seguendo da anni il Centro Studi federale, devo dire che anche nel comparto della formazione la federciclismo ha fatto notevoli passi avanti; una progettualitร che tende a formare ‘maestri di ciclismo’, per avvicinare i piรน giovani allo sport delle due ruote in maniera corretta; una formazione di alto livello grazie ai feedback che arrivano dai preparatori atletici del centro studi che collaborano con le squadre nazionali. A Salsomaggiore Terme anche questโanno di svolgerร il Meeteing tecnico nazionale (giunto allโ11^ edizione- nei giorni 13/14 novembre), tradizionale incontro per i tecnici di alto livello e di team. Altra innovazione di questi anni รจ la formazione obbligatoria per gli atleti professionisti e le donne elite: un messaggio culturale significativo che arriva dalla massima categoria. Anche in questo caso, appuntamento a Salsomaggiore il 25 novembre”.
Ai recenti mondiali americani di Richmond hai seguito in ammiraglia di fianco al CT Davide Cassani la grande impresa di Adriano Malori. Come salsese, parmense prima ancora che vice-presidente FCI, che ricordo hai di quegli interminabili minuti?
“Ho seguito in auto con Davide Cassani ed il Dott. Besnati, รจ stata una grandissima emozione. Adriano รจ un orgoglio per i colori azzurri e lo รจ anche per il ciclismo parmense. Speravamo ce la potesse fare, poichรฉ i riscontri cronometrici lo davano in rimonta negli ultimi chilometri. Cassani lo ha incitato per tutta la durata della prova . Adriano non ha raggiunto lโoro ma la medaglia di argento ha rappresentato un risultato importantissimo, anche in prospettiva futura”.