Da quel maledetto 9 maggio scorso Tyler Farrar aveva in testa solo una cosa: vincere una gara e dedicarla al suo amico, vicino di casa e compagno di allenamenti Wouter Weylandt.
Se l’americano, dopo aver abbandonato la corsa rosa alla fine della quarta tappa, quella svolta in memoria del povero belga della Leopard, aveva già vinto a Sittard il 16 giugno durante lo SterZLMtoer (breve gara a tappe tra Olanda e Belgio), tagliando il traguardo indicando la “W” con le dita, oggi ha replicato su un palcoscenico decisamente più importante, decisamente più visibile. Il velocista 27enne della Garmin-Cervelò ha infatti dominato lo sprint di Redon nella terza tappa del Tour (animata da una fuga a 5 partita al primo km di gara), mettendosi dietro nell’ordine Romain Feillu, Rojas (nuova maglia verde), Hinault, Cavendish, grande battuto di giornata ed il compagno Hushovd, che conserva sempre la maglia gialla. Tagliato fuori dai giochi della volata finale Petacchi che non si è nemmeno buttato nella bagarre giungendo addirittura 161°, ma questo era nell’aria vista la sua non ottimale condizione e come parzialmente anticipato dal nostro “inviato speciale” Adriano Malori all’interno della sua rubrica.
Sms di Malori al termine della terza tappa: ”Oggi giornata tranquilla fino a 70 km dall’arrivo. Quel ponte al vento (riferito al modernissimo Pont de Saint-Nazaire sulla Loira, 1,1 km al 4,9% e valido come gpm, ndr) ha rotto il gruppo ed io sono rimasto davanti, poi dopo un po’ sono rientrati tutti… Dopo ho fatto il mio! Anche se nel finale potevo far qualcosa in più! Comunque sensazioni positive! Ciao a tutti, a domani!”.
4a tappa, Lorient – Mur de Bretagne, 172,5 km
L’arrivo della 4a tappa, posto in cima ad un severo strappo di 2 km al 6,9%, tanto da meritarsi l’appellativo de “l’Alpe d’Huez bretone”, strizza l’occhio ancora e forse di più agli uomini di classifica rispetto a quello della prima frazione vinta da Gilbert.
La tappa partirà ancora dal livello del mare per poi addentrarsi e svolgersi interamente in Bretagna, dove i “mangia-e-bevi” inseriti nel percorso animeranno la gara, anche se nuovi fuochi d’artificio potrebbero vedersi nel lungo drittone che porta al traguardo.
Possibile un cambio di padrone per la maglia gialla, anche se Gilbert (leader della maglia a pois), che aveva messo nel mirino anche questa tappa che sembra disegnata apposta per lui, dovrà azzardare qualcosa in più per riprendersela, dati i 33” di svantaggio nei confronti di Hushovd e 32” in quelli di Evans.
Nel lotto dei papabili alla vittoria di tappa rientra a pieno diritto anche Cunego, che potrebbe portare all’Italia e alla sua Lampre-Isd un successo sulle strade francese a quasi un anno di distanza (l’anno scorso, il 7 luglio, Petacchi si impose a Reims).