Sul lungo rettilineo di Bourg lès Valence ci si attendeva il testa a testa tra Cavendish e Petacchi per vedere chi avrebbe piazzato per primo il tris tra le volate fin qui disputate facendosi largo comunque tra eventuali terzi incomodi pronti a far saltare il banco.
Alla fine la mano della 11a tappa se l’aggiudica l’inglese dell’HTC-Columbia sullo spezzino della Lampre-Farnese che, grazie al 2° posto, conquista la maglia verde, indossata fino ad oggi da Thor Hushovd, che ha chiuso al 7° posto.
Doveva essere, quindi, una sfida tra Cannonball ed Ale-Jet ed invece abbiamo assistito ad un testa a testa (nel vero senso della parola) tra Renshaw e Julian Dean (ex compagni nel 2007 al Credit Agricole), rispettivamente apripista di Cavendish e Farrar (3° poi all’arrivo).
Durante le concitate operazioni pre-volata, intorno ai 500 metri, sembrava di assistere ad un combattimento di galletti con l’australiano dell’HTC-Columbia che si faceva spazio dando 3 “cornate” al neozelandese della Garmin (praticamente un derby!) e spianando così (e ancor meglio) la strada al suo capitano.
Appena dopo l’arrivo Petacchi si consola dicendo che un Cavendish così non si supera a prescindere e ringrazia la squadra per il lavoro svolto, mentre i giudici riesaminano le immagini incriminate ed in tempo zero estromettono Mark Renshaw dal Tour.
Ovviamente la classifica generale rimane invariata, dove in testa rimane il lussemburghese Schleck che da domani in avanti dovrà sudare un po’ di più per difenderla e cercare di portarla sui Campi Elisi. Da Contador (2° a 41”) e Sanchez (3° a 2’45”) in giù, tutti i big non si daranno per vinti e sui Pirenei, durissimi in questa edizione, aspetteremo lo spettacolo.
Per quanto riguarda la maglia verde, solo un italiano nella storia del Tour, “cuore matto” Bitossi nel ’68, riuscì a portare fino a Parigi il simbolo della classifica a punti, che ora diventerà il vero obiettivo, peraltro ugualmente prestigioso, di Petacchi e della sua Lampre-Farnese, che anche nel finale della frazione odierna aveva messo tutti i vagoni del proprio treno a tirare il gruppo, ripresentando davanti per tanti chilometri anche il nostro Adriano Malori, apparso in buona e crescente condizione.
Da ricordare, infine, che in mattinata a Sisteron insieme alle autorità locali era presente il consigliere comunale di Fidenza, Vittorio Cavalli, delegato a presenziare il gemellaggio tra la cittadina della nostra provincia e quella francese, che curiosamente quest’anno si sono ritrovate ad essere sedi di partenza di tappa dei grandi giri nazionali, rafforzando così un legame iniziato il 1° maggio 1989.
Sms di Malori:
”Oggi tappa sostanzialmente già vissuta, però per me con un’altra condizione…abbiamo lavorato molto nel finale per Petacchi e ho capito che negli ultimi 30 km di queste tappe c’è da aver più paura che lanciarsi giù dalla Cisa bendati e senza freni!!!…battute a parte, ora inizio ad andare meglio ed al momento è quello che mi interessa di più, anche perché da domani si torna a salire… nel frattempo chilometri e caldo si fanno sentire… ad occhio dall’inizio del Tour avrò perso un paio abbondanti di chili, anche se non mi sono pesato negli ultimi giorni…..ora però scappo a cenare!! a domani amici e grazie per il sostegno”.
Presentazione 12a tappa Bourg de Pèage – Mende 210,5 km – 16 luglio 2010
Nel giorno del 46° compleanno del navarro Miguel Indurain (5 Tour vinti consecutivamente dal ’91 al ’95), la dodicesima tappa virerà verso il Massiccio Centrale, zona storicamente sempre molto torrida anche per le temperature della classifica generale del Tour.
L’arrivo sulla pista aeroportuale di Mende evoca, nella memoria di francesi ed appassionati, il trionfale arrivo in maglia verde, nel giorno della Presa della Bastiglia, di Laurent “Jaja” Jalabert al Tour ’95, quando andò a conquistare una tappa epica e dopo aver passato indenne la terribile ascesa (3,1 km al 10,1%) di Cote de la Croix-Neuve, inserita a 2 km dalla conclusione e che da allora è stata rinominata “Montèe Jalabert”.
Pertanto non sarà una passeggiata facile, anzi il profilo altimetrico presenta 5 gpm totali distribuiti tra terza e seconda categoria e che andranno da una quota minima di circa 500 metri slm ad un massimo di 1417 con l’arrivo di Mende posto a 1050 metri slm.
Di sicuro ci sarà il fatto che i velocisti saranno esclusi dalla contesa finale, che invece potrà stimolare la fantasia sia di attaccanti occasionali che di uomini di classifica che vorranno anticipare i Pirenei (che arriveranno domenica 18 luglio) provando ad impensierire Schleck o dare una prima possente spallata a tutta la generale